Arredo, al via il Salone della ripresa Industria del mobile A Milano ben 800 eventi, in fiera oltre zmila espositori Tutto esaurito negli alberghi Il Salone del Mobile di Milano torna da oggi a domenica alla Fiera di Rho e, dopo lo stop del 2020 e l’edizione speciale dello scorso settembre (con il Supersalone curato da Stefano Boeri), e si ripresenta nella sua veste tradizionale, riempiendo tutti i padiglioni del polo fieristico milanese, con 2.175 espositori (di cui 600 designer del salone Satellite) per il 27% esteri. Giovanna Mancini -a pag. 21 RAPPORTO DI 42 PAGINE i I)csign . .. mercati, idee e tendenze in cerca di nuove rotte per l’export in allegato Ospitalità Arredo, al via il Salone del Mobile Tutto esaurito a Milano -p.21 Arredo, al via il Salone della ripresa A Milano in programma 800 eventi Industria del mobile Tutto esaurito negli alberghi In fiera attesi oltre zmila espositori, 27% dall’estero Feltrin: «La partecipazione è la risposta alle difficoltà degli ultimi anni» Giovanna Mancini Il Salone del Mobile di Milano torna da oggi a domenica prossima alla Fieràdi Rho e, dopo lo stop del 2020 e l’edizione speciale dello scorso settembre (con il Supersalone curato da Stefano Boeri), si ripresenta nella sua veste tradizionale, riempiendo tutti i padiglioni del polo fieristico milanese, con 2.175 espositori (di cui 600 designer del salone Satellite) per i127% esteri, e con le biennali dedicate a cucina e bagno. A inaugurare questa 6oesima edizione, accanto agli organizzatori, ci saranno i ministri per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetii e della Famiglia Elena Bonetti, oltre al sindaco di Milano Giuseppe Sala e al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Una festa per l’industria dell’arredo, che negli ultimi due anni ha conosciuto una forte ripresa (+u% il fatturato del 2021 rispetto al 2019) e ancora nel primo trimestre di quest’anno ha registrato vendite in aumento attorno al 20%, sia in Rafia sia all’estero, secondo i dati di FederlegnoArredo. «La grande partecipazione delle aziende al Salone è la risposta migliore che il settore potesse dare dopo le difficoltà e le incertezze degli ultimi due anni che, purtroppo, non sembrano però ancora essere finite», dice il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin. E una festa anche per la città, Miziata già ieri con il via alla «Design Week» più celebre al mondo, circa 800 eventi in programma fino a domenica prossima nei distretti storici (Brera, Isola, 5Vie, Tortona, Durini) e in aree nuove, grazie anche al contributo del Comune, che da anni sostiene attraverso un bando alcune iniziative. Quest’anno, spiega l’assessora allo sviluppo economico Alessia Cappello, sono stati selezionati 106 progetti, «con un’attenzione particolare ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare». Temi che sono anche al centro del Salone stesso, spiega la presidente Maria Porro, in particolare attraverso la grande installazione curata da Mario Cucinella al padiglione 15 e il ricco programma di talk ma, soprattutto, grazie alle scelte di investimento delle aziende del mobile, testimoniate non soltanto dai prodotti esposti in questi giorni in Fiera, ma anche dalla ricerca sulla Design Economy realizzata da Symbola in collaborazione con il Politecnico di Milano e Deloitte (si veda articolo sotto). Sui numeri di questa settimana, le fonti ufficiali restano prudenti: l’ultima edizione prima della pandemia, nel 2019, registrò un record assoluto sia in fiera (circa zioomila visitatori), sia in città (quasi mezzo milione di presenze). Difficile prevedere che cosa accadrà quest’anno: pesano la guerra in Ucraina e i limiti agli spostamenti a causa del Covid che ancora permangono in alcuni Paesi, in particolare la Cina, da cui fino atre anni va arrivava il gruppo più numeroso di visitatori. Tuttavia, le premesse sono molto positive. «Ci confrontiamo ogni giorno con albergatori, ristoratori, tassisti e commercianti e la sensazione è positiva spiega Cappello -. Milano c’è e conferma il suo ruolo anche dopo due anni difficili. La città produce il 18% del valore aggiunto nazionale per il settore del design e conta oltre i1147., degli addetti italiani. Ma al di là del valore di questa industria per il territorio, che è importantissimo, c’è il desiderio e la voglia di raccontare la possibilità di ripartire». Dello stesso avviso Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano: «I bilanci li faremo alla fine della settimana, ma siamo fiduciosi os- serva -. Durante la pandemia abbiamo avuto il timore che Milano si stesse spegnendo e rischiasse di perdere quella spinta che Expo 2015 aveva accelerato. Invece la città è tornata più attrattiva di prima, anche grazie a un lavoro di sistema di tutte le sue componenti, istituzioni e imprese. Soprattutto, è tornata a richiamare l’interesse dei giovani e noi sappiamo quanto il nostro Paese abbia bisogno di questo». Paolo Casati, creative director di Brera Design District e fondatore del portale Fuorisalone.it si spinge oltre: «Solo a Brera abbiamo 23o eventi tra i nostri aderenti e gli showroom delle aziende. Non mi sorprenderebbe se, complice anche la stagione, riuscissimo a eguagliare o persino superare le presenza del 2019 al Fuorisalone». Qualche numero c’è, a supportare questo ottimismo: uno su tutti, le prenotazioni negli alberghi. «Per i primi tre giorni, almeno nei quartieri che ospitano la maggior parte degli eventi, il tasso di riempimento sfiora il 100% conferma Maurizio Naro, presidente di Apam, l’Associazione albergatori Milano -. Ci avviciniamo ai livelli pre-Covid per quanto riguarda la settimana del design e questo dà speranza che anche il turismo business possa recuperare il terreno perduto, accanto a quello leisure che ha dimostrato maggiore vivacità». Anche i prezzi, purtroppo, sono tornati quelli del pre-pande mia, con tariffe mediamente raddoppiate rispetto ai valori “normali”: una camera doppia, nei giorni del Salone, costa mediamente 340 euro a notte, anche se non mancano convenzioni aziendali per gli espositori e i loro staff e clienti, assicura Naro. Buone anche le attese sugli arrivi dall’estero, che dovrebbero rappresentare la metà circa delle presenze, provenienti soprattutto dall’Europa, ma anche da Stati Uniti e Canada, dal Sud America e dal Medio Oriente.