Un sistema diffuso lungo tutto il territorio nazionale, che preserva antichi saperi ed è anche un presidio sociale.

Artigiani del futuro 100 Storie promosso da Fondazione Symbola, Confartigianato, Cna e Casartigiani racconta attraverso numeri e storie il valore dell’artigianato e delle piccole imprese che rappresentano una infrastruttura che alimenta le produzioni del made in Italy e l’idea di qualità italiana nel mondo. Le 100 storie raccolte nel report danno vanno dalla meccanica alla cultura, dall’artigianato artistico allo sport, passando per i comparti più tipici del made in Italy come moda, arredo e agroalimentare. Storie che restituiscono una foto aggiornata dell’artigianato e della sua capacità di legare tradizione manifatturiera,
innovazione, sostenibilità, territorio e comunità, contribuendo ad un’economia più a misura d’uomo e per questo più coesiva e competitiva. Un sistema diffuso lungo tutto il territorio nazionale, che preserva antichi saperi innovandoli oltre a rappresentare in molte aree un presidio economico e di coesione sociale.

In occasione della presentazione del report il 22 giugno sarà consegnato alle imprese presenti all’evento e inserite nella ricerca l’attestato Artigiani del futuro, un riconoscimento per l’esemplare testimonianza di impresa italiana ispirata ai valori dell’artigianato. Per la capacità di tenere insieme tradizione manifatturiera, tensione all’innovazione, sostenibilità, legami con il territorio e le comunità, contribuendo così ad un’economia più a misura d’uomo e per questo più coesiva e competitiva .

«Il rapporto Artigiani del futuro — sottolinea Marco Granelli, presidente di Confartigianato — valorizza la grandezza delle imprese `a valore artigiano’, protagoniste dello sviluppo economico e sociale del
Paese. Le 100 storie raccolte in tutta Italia testimoniano la loro capacità di coniugare eccellente tradizione manifatturiera e innovazione tecnologica e digitale per dare vita a prodotti e servizi belli, ben fatti,
personalizzati e durevoli, con un occhio attento alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse, alla trasmissione di competenze ai giovani».

Guardando al territorio, le imprese artigiane rappresentano un vero e proprio presidio dell’economia nei piccoli comuni (con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti), in cui rappresentano il 99,4% delle
imprese extra-agricole presenti, e nel 69,2% dei piccoli comuni italiani anche la totalità dell’occupazione nel territorio. Questo tessuto produttivo risulta inoltre fondamentale a tenere vivi e ad alti livelli di competitività alcuni settori centrali del made in Italy. È il caso della cultura e creatività, in cui la quasi totalità degli operatori del comparto è composta da micro e piccole imprese, e questo accade particolarmente
nel mondo del progetto: design e architettura, settori in cui l’Italia vanta una leadership europea. Lo stesso vale per il comparto agroalimentare, dove l’Italia è leader in Europa per numero di prodotti certificati
Dop, Igp e Stg, e in questo contesto le micro imprese sono oltre il 91% delle imprese che producono Igp e quasi il 95% per le Dop, a sottolineare il ruolo di custodi di grandi eccellenze del Paese.

Un settore che guarda con fiducia al futuro: confrontando i quinquenni 2011-2015 e 2017-2021,1e micro e piccole hanno aumentato la quota di investimenti green del 44,8% e del 36,1% (medie e grandi insieme + 39,7%).

Fonte: Corriere della Sera