La moda italiana ha l’economia circolare nella sua storia: basti pensare ai famosi “stracci di Prato”, icona della storia tessile del Paese. Così come è nella storia di Blue of a Kind, il fashion design studio che realizza capi di alta moda partendo da capi preesistenti. Non a caso lo slogan del brand recita “(re)made in Italy”. L’impresa milanese ha deciso di trasmettere il proprio credo e quello della sua comunità attraverso la propria produzione, in un approccio circolare che tutela il pianeta ma anche la dignità dei lavoratori. Una declinazione innovativa e sostenibile dove lo stile incontra la tradizione sartoriale italiana, apprezzata in tutto il mondo.

Blue of a Kind ha organizzato così la sua produzione: l’impresa recupera in Francia e in Italia capi vintage di qualità elevata, attraverso una fitta rete di fornitori, per poi spedirli nello stabilimento produttivo, dove vengono scuciti pezzo per pezzo, al fine di essere poi letteralmente ricreati in nuovi bellissimi capi. Il tutto rigorosamente a mano, in maniera artigianale, senza processi industriali o chimici, e soprattutto con un utilizzo minimo se non nullo di acqua. Questo innovativo approccio al design ha dato vita a capi in denim jeans di valore, che trasformano le cuciture ed i segni del passato in elementi di stile e bellezza. Un vero e proprio esempio di upcycling, che mostra come degli scarti possano essere trasformati in capi unici di alta moda dal valore aggiunto, dove l’iconico blue dei jeans si “tinge” di green abbracciando l’ambiente.