Dal fotovoltaico energia pulita e rinnovabile ma anche nuove occasioni di lavoro la responsabile dell’Oecd-Ocse Trento Alessandra Proto, il presidente di Agenzia del Lavoro Riccardo Salomone e l’assessore provinciale Mario Tonina. Tre gli scenari su cui gli esperti si sono concentrali: la transizione ecologica, il lavoro e la formazione. Argomenti che, necessariamente, si incastrano tra loro in modo molto importante. «La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, poche settimane fa ha afferma all’attuale nascita e sviluppo dei “lavori verdi”, per i quali è stata scelta una definizione dal basso verso l’alto, ovvero volta ad individuare le competenze che un individuo deve avere per entrare a far parte di questi settori in netta crescita». Lo scenario economico è in effetti ampio nell’individuare settori o lavori specifici dove la transizione green è più o meno in atto: si pensi all’ingegnere fotovoltaico per esempio, il cui lavoro è orientato necessariamente al green, meno inquinanti tre altre occupazioni no. «Si pensi al commercialista ha aggiunto Proto essendo più neutre non possono essere classificate con altrettanta semplicità in questo contesto di cambiamento. Tuttavia, concentrandosi sulle cosiddette “skills”, è possibile fare dei ragionamenti». I cambiamenti climatici ormai sono un tema centrale, non solo per quanto riguarda energia. ambiente e comportamenti dei singoli individui, ma anche per il mondo del lavoro. E la transizione verso le cosiddette “occupazioni green” sembra essere già in atto. Parte integrante di questa evoluzione sono le competenze, che nei sempre più numerosi ‘lavori verdi” stanno assumendo una valenza fondamentale. E che si stanno definendo giorno dopo giorno, partendo da alcuni dati di fatto: per esempio, solo il 17 per cento dei lavori oggi influenzano positivamente l’ambiente; le donne però sono sotto-rappresentate nelle “mansioni verdi”, dunque questo rende necessaria l’attuazione di politiche inclusive. Gli uomini, di contro, sono maggiormente rappresentati in settori più inquinanti Rispetto a quest’ultimo punto fi rischio è quello che un domani, quando l’evoluzione verso i ‘lavori verdi” sarà completa, molti uomini resteranno estromessi dal mercato se non verranno aiutati con appositi percorsi di formazione. Ancora, si pensi all’ultimo rapporto GreenItaly 2022 della fondazione Symbola. recentemente citato anche dal Sole 24 Ore le imprese green nel nostro Paese sono 513.170 (in testa la Lombardia con 90.520, ma in Trentino-Alto Adige se ne contano 11.940), tuttavia nonostante nel 2021 siano stati richiesti un milione e 600 mila addetti in “lavori verdi”, la difficoltà di reperimento è stata pari al 40.6 per cento. Insomma, le opportunità ci sono, ma ancora mancano le competenze. Tematiche queste delle quali si è discusso durante il ventesimo congresso provinciale della Cgil del Trentino, lo scorso 31 gennaio, quando all’auditorium Sant’Orsola si sono alternati al tavolo dei relatori il segretario generale (del sindacato Andrea Grosselli, «Mansioni verdi»: poche donne. Uomini nei settori to di avere un piano, obiettivi chiari, in un mondo che crea delle incertezze da non sottovalutare ha spiegato la dottoressa Proto. -Le politiche inerenti il cambiamento ambientale proseguono da anni, ma solo in tempi più recenti hanno iniziato a riflettersi anche sul mondo del lavoro.