Dalle foreste fino all’arredo e alle costruzioni con nuove tecnologie
Un materiale non solo da proteggere, protagonista della trasformazione

Legno, ritorno al futuro” è il titolo del convegno in programma giovedì pomeriggio. L’evento, promosso in collaborazione con il Gruppo Saviola, sarà l’occasione per evidenziare le possibilità del legno di diventare uno dei materiali protagonisti del futuro grazie alla sua rinnovabilità, riciclabilità e biodegradabilità. Una prospettiva molto più che probabile considerando la sua capacità di assorbire prima e stoccare poi Cot e le innovazioni tecnologiche che ne stanno ampliando l’utilizzo; dall’arredo alle costruzioni, dai più svariati beni d’uso alle nuove frontiere delle applicazioni nel campo delle nanotecnologie.

A partire da una gestione innovativa del patrimonio forestale – che interessa ben il 37% del territorio nazionale, prevalentemente montano di cui è la principale destinazione d’uso per renderlo più protettivo e più produttivo dando così vita ad una filiera italiana del bosco, delle foreste, del legno arredo e delle costruzioni. Dove il protettivo attraverso strategie di tutela, conservazione e manutenzione che riducono i rischi da incendi e da dissesti idrogeologici risponde alle esigenze di adattamento e il produttivo favorendo l’utilizzo del legno nella produzione di beni d’uso e nell’industria delle costruzioni – contribuisce a stoccare la CO2 assorbita dagli alberi durante la loro crescita. Una prospettiva promettente per il nostro Paese che è il quarto in Europa per costruzioni in legno e il terzo nel mondo nell’arredo legno importandone però dall’estero ben 1’80%.

Al settore forestale nazionale—dice Marco Caprai membro di Confagricoltura e amministratore della Amaldo Caprai Società Agricola s.r.l, socia di Fondazione Symbola — si trova oggi a dover affrontare problemi che in larga misura dipendono dall’incapacità di valorizzare le potenzialità e le opportunità che il patrimonio forestale garantisce in termini di sviluppo, occupazione, salvaguardia ambientale e presidio del territorio.

Dare valore al bosco italiano significa riconoscere le sue funzioni fondamentali, superando la contrapposizione fra le esigenze di conservazione e le necessità di gestione. In questo scenario, la filiera legno in senso ampio crea valore anche per le comunità locali attraverso la manutenzione del patrimonio boschivo, e lo fa spesso nelle aree cosiddette “interne” e “marginali». A partire dalle montagne, sono i piani forestali regionali gli importanti strumenti strategici per individuare gli obiettivi e definire le relative linee d’azione, tenendo conto delle esigenze socio-economiche, ambientali e paesaggistiche, di prevenzione del rischio idrogeologico, di mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico. Solo con un adeguato utilizzo di questi strumenti di pianificazione e di controllo può trovare un adeguato sviluppo la filiera foresta-legno, con la definizione di tutti gli interventi necessari. Una buona gestione forestale deve essere ispirata ai principi della sostenibilità, deve avvenire nel rispetto del territorio e delle diverse funzioni del sistema bosco, in un’ottica che coniughi gli importanti aspetti economici da sviluppare, come la valorizzazione della filiera del legno o l’uso di legname a fini energetici, con la conservazione della biodiversità, la protezione del suolo, la funzione paesaggistica e turistico-ricreativa e, soprattutto, con la conservazione a lungo termine del patrimonio forestale. Di patrimonio forestale e di alberi monumentali d’Italia si parlerà nella prima parte del pomeriggio: dalla gestione, alla tutela fino alla valorizzazione.