Nel talk online “L’Italia che verràErmete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e Elisabetta Soglio, Responsabile Buone Notizie del Corriere della Sera, hanno rilanciato il Manifesto di Assisi per un’economia a misura d’uomo contro la crisi. In questo difficile passaggio abbiamo capito l’importanza di alcune politiche pubbliche, del sistema sanitario, dell’agroalimentare, del ruolo del terzo settore e della coesione sociale. Proprio la tenuta delle comunità è stata importante per affrontare l’emergenza ma lo è anche per ripartire. In Italia la forza dell’economia, nei secoli, si è costruita proprio in un incrocio tra comunità, innovazione, bellezza: per Carlo Maria Cipolla nella capacità di “produrre all’ombra dei campanili cose belle che piacciono al mondo”. La coesione sociale, in economia come in tutte le situazioni che siamo chiamati ad affrontare, è un elemento determinante, lo ha ricordato su Buone Notizie Stefano Zamagni. Ed è impossibile senza un ruolo forte del Terzo settore. Sarebbe sbagliato sottovalutarlo in questo momento ed ha ragione Giuseppe Guzzetti quando critica l’idea di utilizzare i fondi delle Fondazioni bancarie per difendere gli istituti di credito, anziché per politiche fondamentali per il futuro del Paese come quelle legate al sociale, alla cultura, alla ricerca scientifica. Saranno temi al centro del seminario estivo della Fondazione Symbola a fine luglio. Con la rubrica #diariodibordo la Fondazione Symbola e il Sacro Convento di Assisi stanno raccogliendo le storie di imprese e soggetti che in questo difficile momento si sono messe in moto e al servizio delle comunità. Saranno protagoniste grazie anche a Buone Notizie del Corriere al seminario estivo. Queste imprese rappresentano un patrimonio importante da cui ripartire: come si legge in un passaggio del Manifesto di Assisi “non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia”.