La ripartizione delineata per il valore aggiunto trova sostanziale conferma in termini di occupazione. Anche in questo caso, infatti, le prime province che troviamo in graduatoria sono Milano (14,2%), Roma (7,6%) e Torino (5,7%), seguite da Bologna (3,7%). Ad esclusione di Roma, tutte le province appena ricordate registrano un’incidenza di occupati inferiore alla quota di valore aggiunto, in linea con una maggior produttività che il design esprime in questi territori.

È evidente che le imprese e i professionisti del design svolgono le loro attività prevalentemente nei centri metropolitani, dove hanno la possibilità – Covid permet- tendo – di godere di una maggiore visibilità nazionale e internazionale, grazie anche alla realizzazione di fiere, mostre, kermesse, eventi, incontri e iniziative culturali. Tuttavia si rileva una forte corrispondenza tra territori del design e quelli del Made in Italy, come dimostra l’elevata correlazione (0,60) che esiste tra localizzazione del made in Italy e imprese del design.

Le regioni in cui la correlazione appare più forte sono le Marche (in cui risultano essere massimi i livelli di specializzazione del design nelle filiere dell’arredamento e della calzatura), il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto e l’Emilia-Romagna (in cui sono presenti moltissime aziende del design legate al sistema moda, alla meccanica, alla ceramica e al mobile); la suddetta correlazione è forte anche in Toscana, Piemonte e Lombardia.

Una forte concentrazione di imprese del design si registra in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta, dove tuttavia si rileva una minore specializzazione nella produzione del Made in Italy; l’opposto di quanto accade in Umbria e Abruzzo.Tuttavia, anche in territori poco densi dal punto della specializzazione del design sono in atto interessanti processi evolutivi. Per esempio in Sicilia, si rileva la crescita recente di realtà multidisciplinari che negli ultimi tempi hanno iniettato competenze progettuali strategiche in settori diversi, dalla mobilità all’arredo.

 

Fonte: Elaborazioni Fondazione Symbola, Deloitte Private su dati Istat