Secondo Eurostat, nel 2020 nell’Unione Europea risultano attive 222.390 imprese di design, un dato in crescita del +5,3% rispetto la precedente rilevazione. Italia, Germania, Francia e Spagna nel complesso rappresentano il 48,0% delle imprese dell’Unione. Italia (16,2%) supera – seppur di poche imprese – la Francia (sempre 16,2% del totale UE, le differenze si colgono solo al secondo decimale), la Germania (11,1%, sempre sul totale comunitario) e la Spagna (4,5%). Nel 2020, nel pieno della crisi pandemica, le imprese di design sono cresciute in Europa del 5,3%. Se in Italia il dato non si allontana molto dalla media europea con un aumento del 6,5%, la Germania ha registrato un forte calo (-14,8%), mentre la Spagna un forte aumento (+43,7%). L’incremento particolarmente consistente relativo alla Spagna si deve in realtà ad un intervento correttivo sulla classificazione NACE avvenuto in seguito ad una riclassificazione operata dall’Istituto Nacional de Estadistica a partire da un’indagine campionaria di particolare impatto sulle imprese con 0 o 1 addetti. Trattandosi di imprese di dimensioni molto ridotte, questo aspetto ha inciso molto sulla consistenza del numero delle imprese e meno sui parametri economici.
L’occupazione in Europa nel mondo del Design conta 283.685 addetti. Nella graduatoria complessiva, l’Italia occupa la posizione di testa, raccogliendo il 19,1% del totale dell’occupazione del design comunitario, seguita dalla Germania (16,6%), dalla Francia (13,0%) e dalla Spagna (5,6%), preceduta quest’ultima dai Paesi Bassi (9,9%) e dalla Polonia (8,1%). Confrontando i dati con l’anno precedente, l’occupazione del design comunitario ha tenuto (-0,2% tra 2019 e 2020). Tra le quattro grandi realtà europee, che concentrano da sole il 54,4% complessivo di occupati del settore, si è registrato mediamente un incremento di addetti (+3,6%), con picchi in particolare in Spagna (+16,4%) e Francia (+7,1%), ma con valori positivi anche in Italia (+2,4%). Unica eccezione la Germania, che ha invece registrato un calo del 18,0%. Le conseguenze negative della crisi pandemica emergono in modo evidente guardando alle dinamiche del fatturato del settore, che nel 2020 ha registrato una flessione del 13,5%, e dei fatturati negativi per 20 paesi sui 27 dell’Unione Europea. Anche concentrando l’attenzione sui paesi più grandi, emerge un pesante -29,6% della Francia, -18,2% della Germania, -16,4% dell’Italia e -11,8% della Spagna, per una media dei quattro paesi pari a -19,4%. Nel 2020 le imprese di design hanno registrato 20.794 milioni di euro di fatturato.
Anche in questo caso l’Italia segna un primato assoluto tra i 27 paesi membri, contribuendo al dato comunitario con una quota del 19,9% (ancor di più che nel caso di imprese e occupazione), valore superiore a quello della Germania (19,1%). Va sottolineato come il superamento dell’Italia rispetto alla Germania sia un fatto già emergente nel 2019, accentuatosi nel 2020: rispetto al 2018, anno in cui l’Italia produceva un valore di fatturato pari al 90% di quello tedesco, due anni dopo i rapporti si sono invertiti, con la Germania a rappresentare il 96% del fatturato italiano. Seguono nella classifica 2020 la Francia, con una quota sul totale UE pari al 10,7% e, a distanza, la Spagna (6,7%). Il totale dei quattro paesi di maggior rilevanza nell’UE arriva a concentrare il 56,3% delle vendite complessive del settore.