“Saranno le infrastrutture a salvare le Marche”. La profezia è del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ieri pomeriggio, 13 gennaio, ha raggiunto Fabriano, la città della carta, in occasione dei festeggiamenti per il ventennale della Diasen di Sassoferrato, l’azienda attiva nel campo dell’isolamento termico e dei materiali sostenibili per l’edilizia. Al Teatro Gentile, a fare gli onori di casa, Diego Mingarelli, presidente della società e vicepresidente Piccola Industria di Confindustria. “Le Marche sono specchio del Paese” è la definizione data dal presidente di Confindustria, a proposito del gap infrastrutturale marchigiano. “Stiamo dicendo che le infrastrutture sono determinanti in tutto il Paese. L’Italia deve uscire da questa dimensione di Sud di qualcosa, ma deve essere centrale fra Europa e Mediterraneo. Le infrastrutture, per noi, sono un’idea di società, collegano territorio e includono persone. E, in particolare, collegano territori un po’ più periferici e marginali. Quindi – ha detto – abbiano necessità determinante di infrastrutture a partire da Regioni come le Marche, ma occorre un piano organico totale per l’intero Paese”. Il presidente Boccia ricorda come ci siano “peraltro risorse stanziate, disponibili. La partita è anche affrontare quella che abbiamo definito la questione temporale: in quanto tempo facciamo le cose che diciamo”. Parlando di eccellenze marchigiane, come la Diasen, il numero uno degli industriali ha ricordato come in Italia, ci siano “tante di eccellenze ed è il motivo per cui siamo la seconda manifattura d’Europa, abbiamo un’industria molto potente. Il punto è le potenzialità che avremmo come Paese se rimuovessimo parte dei deficit di competitività che abbiamo”.