Una tra le critiche più comuni contro i pannelli solari riguarda la componente antiestetica. Dyaqua, per risolvere il problema, ha messo a punto dei pannelli solari invisibili, nascondendoli in comuni elementi architettonici.

Invisible Solar, creata dall’azienda di Camisano Vicentino (VI), è una linea di moduli fotovoltaici basati su una tecnologia capace di assumere l’aspetto di qualunque materiale edile, per creare elementi architettonici reali che portino in sé unità fotovoltaiche. Il coppo fotovoltaico si mostra come una semplice tegola di un tetto ma in realtà, grazie alla speciale superficie trasparente ai raggi solari, ricarica le celle fotovoltaiche contenute all’interno, in collegamento con le altre tegole grazie a dei connettori. 

Una delle applicazioni di maggiore interesse per questo prodotto riguarda la tutela del patrimonio immobiliare storico-culturale: grazie ai moduli fotovoltaici è possibile ottenere una riqualificazione energetica senza dover modificare l’aspetto originale del monumento, come dimostra il recente intervento di Dyaqua a Pompei, presso la Domus dei Vettii.
Nel sito patrimonio UNESCO, con un progetto del MiBACT, si è proceduto all’istallazione di coppi perfettamente identici agli originali, che produrranno un Kilowatt di energia.

La collezione Medea invece, sempre firmata Dyaqua, utilizza la stessa tecnologia per trasformare pietre, mattoni e sampietrini in lampade LED: è ideale per creare effetti scenografici o un’illuminazione domestica e urbana efficiente che non invada l’architettura o il paesaggio.