Dati alla mano, non ci sono dubbi. Parliamo di un settore primo in Europa in economia circolare e che produce meno emissioni degli altri grandi Paesi dell’Unione europea: 26 chilogrammi di CO2 ogni mille euro di produzione, a fronte dei 43 della Germania, dei 49 francesi, dei 79 britannici e degli oltre zoo della Spagna. Inoltre, quasi tutta la produzione italiana di pannelli truciolari è fatta con legno riciclato. «Insomma, ma di che stiamo parlando?» potrebbe dire ad alta voce FederlegnoArredo, i cui rappresentanti si sono guardati recentemente allo specchio, sottolineando punti di forza e aspetti sui quali occorre lavorare meglio. «Per un approccio pragmatico: perché indietro non si torna», osserva il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin.

Ma non si torna indietro anche perché è la transizione green a chiederlo. «Non seguirla, significherebbe per molte aziende autoescludersi dal mercato», aggiunge Feltrin, ben consapevole che la prima missione della Federazione sarà proprio quella di accompagnare le aziende verso un modello sostenibile.

In che modo? Attraverso un «Decalogo» (frutto della collaborazione tra Federazione e Fondazione Symbola) dove, risorse naturali, persone, trasparenza e sostenibilità costituiranno la base di un percorso da intraprendere all’inizio del 2022.