Una frattura ogni 3 secondi colpisce oltre 200 mln di persone affette da osteoporosi nel mondo: questi i numeri di una malattia silente ma in costante crescita con l’allungamento della vita umana, che hanno spinto l’OMS a inserirla tra le 10 priorità sanitarie dei prossimi anni. A far la differenza per la qualità della vita delle persone e la sostenibilità dei sistemi sanitari, sono la prevenzione e la diagnosi precoce, rese possibili da Echos, il più avanzato densitometro osseo per la valutazione della salute ossea. La sua rivoluzionaria tecnologia (R.E.M.S.), meno invasiva e più economica dei raggi X, messa a punto 10 anni fa da un gruppo di ricerca del CNR di Lecce e portata sul mercato dall’allora startup Echolight, sta riscrivendo le linee guida sullo screening della malattia. Oggi una semplice ecografia all’addome o all’anca, in pochi secondi e senza necessità di un operatore certificato o di una stanza schermata, permette di stabilire lo stato osseo di femore o colonna vertebrale, rendendo la diagnosi tempestiva e il monitoraggio dell’osteoporosi più accurato, con una stima sul rischio di frattura a 5 anni. Nei primi due anni di lancio del prodotto (utilizzato in 40 Paesi) oltre 100mila pazienti nel mondo hanno avuto accesso ad una diagnosi precoce di osteoporosi. Inoltre, future evoluzioni allo studio, permetteranno ad Echos l’analisi di altri tessuti: dalle cartilagini per l’individuazione dell’artrosi ai tessuti muscolari, diagnosticando precocemente la sarcopenia.