Economia circolare e made in Italy sono un connubio ormai consolidato: come Paese siamo campioni per diversi primati in Europa e annoveriamo numerose best practice di innovazione di prodotto e processi. Basti pensare che nell’ultimo rapporto GreenItaly annoveriamo oltre 300 storie italiane della green economy del Bel Paese.
Il made in Italy ha la circolarità nel DNA, attivata dalla nostra storica carenza di materie prime, per cui abbiamo applicato l’ingegno e il saper fare italiano per risolvere problemi antichi in modi innovativi , che si traducono in storie di imprese, comunità e territori.
A partire dalla conoscenza di queste esperienze italiane Fondazione Symbola e l’Ambasciata Italiana in Argentina, in collaborazione con Ubatec, organizzano un webinar sul tema dell’economia circolare e dell’innovazione, mettendo a confronto storie di eccellenza di Italia e Argentina. L’appuntamento è mercoledì 16 dicembre alle ore 15 (ora italiana). La partecipazione è aperta a chiunque sia interessato a conoscere i primati dell’Italia del settore, e alcune best practice.
Perché l’Italia è un vero leader europeo nel riciclo dei rifiuti e nell’economia circolare. Tre indicatori chiave (il tasso di riciclo dei rifiuti, l’uso di materia seconda nell’economia, la produttività e il consumo procapite di risorse) descrivono l’Italia come il grande Paese europeo meglio posizionato e con i migliori pre-requisiti per diventare un leader dell’economia circolare.
Risultati che non dipendono solamente dall’eredità storica perché i dati mostrano che i forti miglioramenti sono stati registrati proprio negli ultimi 10-15 anni: seppure in un periodo di recessione, sono maturati o si sono attivati comportamenti, investimenti e anche talune politiche pubbliche che hanno determinato questa trasformazione ecologica dell’economia italiana.
Tra le oltre 400 mila le imprese italiane che hanno investito negli ultimi 5 anni in prodotti e tecnologie green (dati GreenItaly) c’è Novamont, azienda simbolo della green economy made in Italy e player mondiale della “chimica verde”, che ha fatto della ricerca e sviluppo la sua leva di competitività. La società Benefit, rappresentata dall’AD Catia Bastioli, è tra gli “ambasciatori” dell’economia circolare italiana durante l’appuntamento con l’Ambasciata italiana di Buenos Aires a raccontare il mondo della bioeconomia circolare.
Sul modello italiano di gestione virtuosa della filiera del riciclo interviene Luca Ruini, Presidente CONAI, in rappresentanza dei consorzi di recupero e riciclo che da 30 svolgono un ruolo cruciale per la promozione di una cultura della circolarità nella società e nella politica.
Infine il direttore generale Ecopneus, Giovanni Corbetta, completa il racconto di modelli di innovazione in tema di economia circolare con la testimonianza sul settore degli pneumatici fuori uso, in cui si è riusciti ad adottare una visione sistemica, che vede una efficiente raccolta, trattamento e trasformazione per ridare ai PFU nuova vita negli asfalti gommati, nei campi di calcio piuttosto che in pannelli fonoassorbenti o altro.
Una serie di best practice che testimoniano come la vocazione alla sostenibilità sia un grosso vantaggio competitivo specialmente in questo momento in cui l’Europa e il mondo intero confermano di puntare sulla sfida della transizione ecologica.