È l’espressione della scoperta: «Eureka!». E all’esperto di comunicazione Fabrizio De Pascale si è accesa la lampadina: un’associazione no profit per promuovere l’informazione sull’economia circolare e per dare voce alle piccole e medie imprese italiane che operano nel settore green. Il nome? Eureka! La green economy è il frutto dell’attività di migliaia di aziende, in gran parte piccole o piccolissime, che per scelta imprenditoriale ed etica hanno deciso di investire soldi, tempo e fatica per contribuire a ridurre immissioni inquinanti e impatto ambientale dei prodotti e dei processi produttivi. Aziende che nella stragrande maggioranza hanno poca visibilità e una scarsa possibilità di raccontare le loro storie e le loro scelte. La transizione energetica occupa una posizione prioritaria nell’agenza politica dei governi di tutto il mondo. In Italia la strada per il raggiungimento della neutralità climatica è stata tracciata a Rimini, dove si sono svolgi Ecomondo e Key Energy, i due saloni dedicati all’economia circolare e alle energie rinnovabili. Quasi 1’85% di presenze rispetto all’ultima edizione pre Covid, più di 1.080 marchi presenti, 500 ore di convegni e seminari col decennale degli Stati generali della green economy: sono i numeri che testimoniano il successo degli organizzatori di Italian exibition group. Il debutto di Eureka! è avvenuto col primo invio dell’omonima newsletter con notizie, interviste e approfondimenti sulle pmi che seguono i princìpi dell’economia circolare. Come Pratel, una storica azienda con sede a Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona, che parte dal mais per realizzare i nuovi strumenti di cancelleria destinati alle scuole, dalle squadre ai righelli. La newsletter prosegue con le statistiche legate alla raccolta differenziata di Raee, le apparecchiature elettriche ed elettroniche, il cui smaltimento, nel 2020, è aumentato del 6% rispetto all’anno precedente. Nella nota è contenuto anche il 12esimo rapporto sull’economia verde in Italia, il Greenitaly 2021, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere. Dai dati emerge che l’Italia è un paese leader nell’economia circolare con un riciclo sul totale dei rifiuti urbani e speciali del 79,4%. Poi, dall’ultimo sondaggio di Ipsos-Fsv, la transizione ecologica piace agli italiani, all’investimento della Commissione Ue, che ha erogato 1,5 miliardi di euro destinati alle tecnologie a basse emissioni, sino al Green alley award, un concorso europeo rivolto alle start-up di tutti i paesi dell’Ue che propongono soluzioni e abbiano sviluppato modelli di business di economia circolare. Premio in palio: 25 mila euro. Una somma destinata alle nuove aziende che hanno dedicato il loro «eureka!» all’economia circolare.