I dividendi invisibili (e non) per chi crea buone relazioni di lavoro Fiducia, cooperazione, successo Leonardo Becchetti 1 rapporto intitolato “Coesione è competizione” I presentato lo scorso giugno dalla fondazione Symbola ha sottolineato come il creare comunità allargate per generare condivisione e senso di appartenenza possa rappresentare un vantaggio competitivo delle aziende, accendendo i riflettori su un aspetto spesso trascurato nell’analisi della performance delle imprese. In letteratura economica si è portati a ritenere che siano quasi soltanto i “fattori duri” come l’innovazione e la tecnologia gli elementi chiave che, assieme alle preferenze dei consumatori, determinano i vantaggi competitivi delle imprese. Quello che spesso si ignora è che, oggi ancor più di ieri ai tempi dove prevalevano catene di montaggio e Taylorismo, la ricchezza delle organizzazioni che producono valore è rappresentata soprattutto dal capitale umano e sociale delle persone, ovvero dalle loro competenze e dalla qualità del saper fare squadra. In un’economia come quella odierna dove la stragrande parte del valore è fatta di intangibili e non consiste nella velocità con cui si avvitano bulloni gerarchia, comando e controllo non bastano, bisogna conquistare cuore e motivazioni intrinseche delle persone e stimolare la loro capacità di fare gruppo. La letteratura della Teoria dei giochi ha inquadrato il tema nei cosiddetti dilemmi sociali: il mondo sociale e produttivo è fatto d’incontri tra persone con competenze complementari e CHI HA A CUORE SOLO non sovrapponibili e pertanto I PROPRI BENEFICI la condivisione d’informazioni è il primo atto