Italia campione dello sviluppo sostenibile.  Viene da dire: purtroppo ce ne siamo già accorti. Ma ascoltare con attenzione gli scienziati è importante. Molti di loro hanno cominciato ad avvertirci del riscaldamento globale già negli Anni 70. Ora sono praticamente tutti concordi sulla estrema gravità della situazione. E allora che si fa?, viene ancora da chiedersi, oggi che ricorre la Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dall’Onu nel 1972 (in sordina, e infatti si festeggia dal ’74), che il Corriere e Pianeta 2030 l’area del giornale dedicata a questi temi celebrano con le pagine cartacee e digitali tutte verdi e un grande evento con grandi esperti e ospiti. Allora, nonostante l’estremo allarme dell’Earth Commission, non siaAbbiamo superato i limiti. Almeno, ne abbiamo oltrepassati sette su otto, di quelli che l’Earth Commission composta da alcuni degli scienziati più rispettati del mondo ha voluto verificare indicandoli come .i «limiti di sicurezza» per la vita umana. A dare allo studio ulteriore prestigio, la pubblicazione sulla rivista Nature: in tema di clima, biodiversità, acqua, ecosistemi naturali, sfruttamento del suolo, effetti di fertilizzanti vari siamo ormai zona rischio assoluto. Per la nostra specie significa pericolo di danni esistenziali: «E assai preoccupante dice Johan Rockstròm, lo svedese direttore del Potsdam Institut for Climate Impact Research coautore del report -. Si va dalle ondate di calore alla siccità, dalle inondazioni alla insicurezza alimentare e al peggioramento della mo giustificati all’arrendevolezza e al disfattismo. E in realtà noi italiani in particolare non ci stiamo comportando come se tutto fosse perduto. Siamo locomotiva in alcuni settori dell’economia circolare primi in Europa per riciclo dei rifiuti con l’83,4% rispetto alla media Ue del 53,8 (dati Symbola, L’Italia in lo selfie). Le nostre imprese sono ancora prime nell’Unione per indice di efficienza delle risorse ed è italiano il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili. Si possono fare molte ulteriori cose, anche se e soprattutto perché la crisi climatica morde. In gran parte siamo noi umani a provocarla. Del resto, lo leggerete più avanti nel nostro sondaggio, i giovani consapevoli della gravità agli adulti, dai genitori agli insegnanti, dalle imprese alle istituzioni, questo chiedono: lavorare per salvare i pianeta, insieme.