Trovo ridicolo che si vada a « ingigantire questi gesti da un punto di vista penale perché è chiaro che le intenzioni non sono aggressive. Dei giovani hanno diritto a fare delle cose anche discutibili, usa pongono dei problemi senza avanzare soluzioni. Mi sembrano un po’ troppo segnati dall’idea del “purché se ne parli”». È il giudizio di Ermete Realacci, presidente di Symbola, ambientalista storico, tra i fondatori di Legambiente, che ha guidato per oltre venti anni, organizzatore tra l’altro il 10 ottobre 1986, dopo il disastro di Cernobyl, desiderabile, non è quello che serve adesso. E cosa serve? È il percorso che ha indicato anche la Laudato si’: affiancare a un ragionamento fortemente critico una riflessione che può mobilitare in positivo. È far capire che essere buoni conviene. Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma una grande occasione per rendere economia e società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. Invece? La visione che è fisiologica nei giovani, che per fare un passo avanti ci sia un “palazzo d’inverno” da conquistare, è datata. Sulla crisi climatica sicuramente la politica è molto indietro.