Realacci: spesso non vediamo i nostri punti di forza «Dobbiamo partire dall’Italia che c’è già e su queste basi costruire il nostro futuro. Troppo spesso siamo capaci di guardare ai nostri mali senza affrontarli, ma non siamo in grado di vedere i nostri punti di forza», spiega Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, che ha presentato la tredicesima edizione del rapporto GreenItaly, Un’economia a misura d’uomo contro la crisi». Eppure sono tante le cose di cui andare fieri in Italia, come testimoniano i numeri riportati nel rapporto realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne. Su queste dovremo fare leva ai prossimi negoziati per il clima di Sharm El-Sheik, per poter essere «Protagonisti con l’Europa alla Cop 27 in Egitto aggiunge Realacci facendo della transizione verde, che coinvolge oggi due imprese manifatturiere su cinque, un’opportunità per rafforzare l’economia e la società». Da Paese povero di materie prime, l’Italia è tra i primi in Europa per il riciclo. Nel 2020 abbiamo rafforzato la nostra capacità di riciclo dei rifiuti arrivando alla percentuale record di 83,4%, superando ampiamente la media europea, che si ferma al 53,8%, ma anche grandi economie come Germania, Francia e Spagna che hanno raggiunto il 70; 64,5 e 65,3%. Nel 2020-2021 è cresciuto anche l’impiego di materia seconda. L’esempio di maggior rilievo è quello del cartario: nel 2021 l’uso di macero è arrivato al massimo storico del 62,9%. A guidare la transizione sono anche le nostre imprese: oggi sono 531.17o quelle verdi in Italia. La Lombardia è la Regione che detiene il primato, con 90.520 aziende green. Seguono il Veneto, con 51.78o e il Lazio con 49.510. Dal 2017 al 2021, più di un’azienda su tre ha effettuato eco-investimenti (531.17o unità, pari al 37,6%) e nel 2021 il 24,3% Si è detto intenzionato a farli. Tutti passi che portano benefici sia in termini di profitto, che di occupazione: il fatturato aumenterebbe del 49% contro il 39%, così come le assunzioni, 23% contro i116%. Oggi sono oltre tre milioni le occupazioni verdi in Italia. Solo nel 2021 sono state richieste un milione e 600 mila figure legate alla sostenibilità, pari al 34,5% della totalità dei contratti attivati con una crescita del 38% rispetto all’anno precedente. «C’è una conferma del fatto che essere buoni conviene continua Realacci le imprese che si mettono in quella direzione, investono sull’innovazione e sul green, sono quelle che vanno meglio perché innovano di più, esportano di più e producono più posti di lavoro. Anche rispetto alla crisi energetica in corso, quella è la strada». Tuttavia sono le rinnovabili il nostro punto debole. Un segnale positivo arriva però dal primo semestre 2022 in cui l’Italia ha connesso oltre i gigawatt di potenza fotovoltaica, entrando tra i 18 Paesi al mondo a superare la soglia di gigawatt all’anno.