Prima erano soprattutto architetti, mentre da un po’ di tempo alla professione del designer si accede da diverse strade. Ci sono le scuole universitarie, come quella del Politecnico di Milano, i corsi di laurea all’interno delle facoltà di architettura, le accademie di belle arti, gli istituti di formazione pubblici e privati. Senza contare che – oggi come in passato – la creatività di chi concepisce e realizza oggetti belli e utili non deve per forza avere il “bollino” di una scuola. <<Il designer può anche essere un autodidatta, ci sono esempi illustri>>, commenta Marco Tortoioli Ricci, presidente di Aiap, l’associazione del design e della comunicazione visiva.

Il quadro è, insomma, variegato. <<Il designer non è una figura riconosciuta dallo Stato. Non ha un Albo. Alla fine è il mercato a stabilire le regole>>, aggiunge Tortoioli Ricci.