La filiera italiana del riciclo è da molti anni un’eccellenza. Nel 2020-2021 ha però conosciuto una fortissima accelerazione, pari o addirittura superiore a quella conosciuta all’epoca della nascita del Conai. In tutti i settori industriali vi è stato un grande incremento dei consumi di macerie e rottami, che ha spesso raggiunto o superato i massimi storici, e un conseguente aumento del tasso di impiego di materia seconda rispetto alla materia prima.
I dati Eurostat ci raccontano che il tasso di avvio a riciclo dei rifiuti totali ha raggiunto nel 2020 il record dell’83,4%, di gran lunga superiore a quella di tutte le grandi economie europee, mentre prosegue anche l’aumento del recupero di materia dai rifiuti urbani.
L’Italia diventa il principale produttore europeo da rottami in tutti i più importanti settori metallurgici e nel settore cartario – con l’apertura di due nuovi impianti – compie un balzo di circa 6 punti di riciclo in più e riduce drasticamente la necessità di esportare la carta raccolta.
In un momento di forte pressione sui costi energetici e di incertezza del mercato delle materie prime, questo nuovo vigore della filiera italiana del riciclo costituisce una risorsa decisiva per l’economia italiana e per la sua transizione ecologica
Continua a leggere “La filiera italiana della materia seconda” p. 286 di “GreenItaly 2022. Un’economia a misura d’uomo contro le crisi” la ricerca su dati e storie della green economy italiana di Symbola e Unioncamere.