La green economy italiana è anche rosa, e non poco. Ce lo spiega Ermete Realacci [http://bit.ly/1g5Y8yp]: “Non solo perché un settore in cui proprio la sostenibilità sta giocando un ruolo anticrisi, l’edilizia, vede un ruolo trainante delle donne, ma perché molte delle aziende più innovative sul profilo della sostenibilità sono guidate da donne. La sola voce in attivo nell’edilizia sono le riqualificazioni – molte delle quali grazie all’ecobonus puntano a rendere più efficienti gli edifici – che hanno fatto registrate una crescita del 12,6% dal 2008 al 2013, a fronte del crollo del 30% degli investimenti complessivi, e oggi il relativo giro d’affari rappresenta il 65% dell’intero fatturato del comparto. Non è un caso, dunque, se mentre il valore aggiunto prodotto dalla green economy a livello nazionale – come rilevano Fondazione Symbola e Unioncamere in bit.ly/GreenItaly2013- è pari al 10,6% del totale, nelle costruzioni si arriva al 24,2%, più del doppio. Ed è proprio in questo settore di punta che le donne hanno un ruolo da apripista: se guardiamo le start-up (nuove imprese iscritte nel primo semestre 2013) nelle costruzioni e nell’ immobiliare tra quelle a guida femminile è green il 37,4%, tra quelle maschili il 28,2%”.

Ecco le protagoniste di alcune eccellenze del #madeinItaly green:

Barbara Ceschi a Santa Croce, Equilibrium: produce Natural beton, biocomposto frutto della combinazione di truciolato di canapa con un legante a base di calce idrata e additivi naturali. E’ altamente isolante, leggero e resistente, totalmente riutilizzabile e riciclabile, con applicazioni nelle nuove costruzioni come nei restauri.

Daniela Ducato, Edilana: azienda edile che utilizza lana autoctona sarda – un’eccedenza dalle qualità isolanti e termoacustiche straordinarie –per sviluppare pannelli per l’isolamento termico e la fono assorbenza. Edilatte, azienda gemella di Edilana, produce pitture, intonaci, coloranti, additivi naturali per l’edilizia partendo da materiali di scarto di caseifici, pasticcerie, falegnamerie, frantoi.

Silvia dalla Valle, Stone italiana: realizza pavimenti di lusso a partire da scarti di altre produzioni, come Greenbell, superficie che contiene per più del 40% frammenti di vetro provenienti dalla raccolta differenziata delle campane urbane o la linea Re-video realizzata con i tubi catodici delle vecchie tv.

Lucia Corti ed Elena Rigano, Laboratorio di Architettura Ecologica: studio padovano, specializzato nella riqualificazione energetica di edifici storici (e vincitore del Premio CasaClima Award).

Gloria Andreatta, Azienda agricola Andreatta e Bizzotto: veneta, con 700 capi bovini, ha realizzato uno dei primi impianti a biogas del Veneto in grado oggi di produrre energia per un megawatt, energia elettrica che si diffonde in 300 case.

Federica Angelantoni, Archimede Solar Energy Ase: eccellenza mondiale nel campo delle fonti energetiche rinnovabili, è l’unico produttore al mondo di tubi ricevitori solari a sali fusi per le centrali del solare termodinamico.

Catia Bastioli, Novamont: protagonista dell’avventura italiana delle bioplastiche e della riconversione di alcuni vecchi impianti chimici, come quelli di Porto Torres.

Diana Bracco, Gruppo Bracco: ha moltiplicato l’impegnato nello sviluppo di innovazioni di processo per minimizzare o sostituire l’uso di alcune molecole pericolose, per migliorare le performance relativamente ai consumi di energia e materie prime, alle emissioni in atmosfera, ai rifiuti.

Claudia Lubrano, Ecogeco – tessuto Genova ecologico: lanciato insieme a Giampalolo Bianchi, realizza un denim da cotone biologico, con tintura a basso impatto ambientale a base di indaco naturale.

Anna Grindi, Suberis: Suberis è un "tessuto non tessuto" al 100% naturale, antibatterico e antiallergico, adatto per ogni tipo di produzione di capi di vestiario, dalla lavorazione industriale a quella a mano, ricavato da un mix di sughero e cotone, seta, canapa.

Claudia Ferri, Jessica Basile, Giovanna Eliantonio, Valentina Natarelli, The Babbionz: realtà abruzzese specializzata nella creazione di capi d’abbigliamento, accessori e oggettistica per la casa, nata con l’idea di re-inventare la moda di oggi attraverso il riuso di abiti vintage e di vecchi oggetti, scampoli di tessuti, avanzi di filati e il recupero delle tecniche del lavoro fatto a mano.

Carla Poli, Centro Riciclo Vadelago: riceve le frazioni secche dei rifiuti industriali e urbani provenienti da aziende private del trevigiano e dai Comuni della Provincia di Treviso e Belluno, li seleziona, smista, e rinvia alle aziende che li usano come materia prima. Ciò che rimane da questa cernita, materiale indifferenziato che prima finiva nelle discariche o veniva incenerito con costi economici e ambientali non indifferenti, viene trasformato in un granulato di plastica che può essere utilizzato in altri cicli produttivi.

Ilaria Ambrosino, Azienda Agricola Biologica Apicoltura Ambrosino: Produce e vende ottimo miele italiano. Il suo millefiori è stato proclamato vincitore al Biofach 2013 di Norimberga, salone mondiale dei prodotti biologici.

Isabella Seragnoli, Coesia: leader nei macchinari per il confezionamento, che, con 2400 brevetti depositati, il 6% dei ricavi investiti in R&S e un team di 500 persone fra ingegneri e designer, è il terzo gruppo in Italia per innovazione, superato solo da StM e Fiat.

Anna Lambiase, VedoGreen: società del Gruppo IR Top, sostiene le aziende italiane green a ottenere i capitali per la crescita, favorendo il dialogo con il sistema bancario e assistendo la società alla quotazione in Borsa.