Nella grande questione del divario tra domanda e offerta di lavoro disponibile si è aggiunta questa nuova variabile: la transizione ecologica. Lasciando per un attimo da parte Greta Thunberg, il punto è diventato decisivo anche sul fronte dell’occupazione. C’è chi calcola che si potranno creare almeno 100 mila posti di lavoro, Symbola già misura nell’ordine di qualche milione le persone che hanno trovato occupazione nell’economia circolare.
Stime che riflettono l’accelerazione del cambiamento. E non è un che tutti i sistemi formativi, dal Politecnico di Milano, alla Sapienza di Roma, alla Luiss, alla Federico II di Napoli, a Bologna, alla Bocconi, solo per citarne alcuni, stanno offrendo percorsi formativi mirati proprio, rispondere alla nuova domanda delle imprese. In forma di laurea o in forma di master, come quello in preparazione della RCS Academy. Il motivo? Per affrontare il cambiamento climatico in un modo che potremmo definire il “realismo ambientale” e il “realismo energetico” si avverte un gran bisogno di competenze, di saperi e di mestieri necessari alla trasformazione digitale e ecologica delle Imprese più avanti sul cambiamento.