Aleggiano incombenti temi e tempi che rimandano alla crisi ecologica. Che cambiano a seconda che riteniamo essere una transizione o una conversione ecologica, mutando la dimensione del trattino che ho sempre messo nel sostenere green economy-green society come salto d’epoca. Il trattino congiunge per chi sostiene che ci salverà la tecnica incorporata nel fare impresa, diventa faglia guardando alla domanda sociale che chiede di piegare all’umano e alla terra la metamorfosi. Temi grandi, tempi stretti nell’agenda incompiuta di Cop26.

I microcosmi sono piccoli sensori che guardando alle lunghe derive dell’evoluzione della civiltà materiale ci aiutano a capire se oltre alla tecnica ci aiuterà la storia e la maturità delle `virtù civiche” a fare green society che tenga assieme il trattino. Perché come sostiene Robert Putnam nel suo raccontare che l’eredità delle istituzioni medievali ha influito pesantemente nella storia dei territori italiani e delle virtù civiche, occorre un rovesciamento concettuale: «L’economia non predice l’impegno civico, ma è l’impegno civico a predire l’economia e anche meglio dell’economia stessa».