L’economia del Papa e la richiesta di una svolta vera Paradigmi sociali padre Enzo Fortunato F.4 ra il primo maggio del 2019 quando Papa Francesco convocò ad Assisi per la prima volta i giovani sotto i 35 anni con il compito di «rianimare, riparare e rispondere a una nuova economia». Da allora abbiamo attraversato quattro crisi: quella economica e quella pandemica, quella climatica e quella bellica. Con un comune denominatore: il Dio Denaro. Ma l’affermazione del Papa che ha fatto da detonatore fu «questa economia uccide». The «Economy of Francesco», la manifestazione che per tre giorni sta coinvolgendo mille giovani provenienti da tutto il mondo, prova a ripensare un nuovo modello sociale a misura d’uomo. Attesissimo è l’intervento di Papa Francesco. L’evento si concentra sul racconto delle idee ed esperienze nate in questi tre anni di lavoro. Tra i relatori la scienziata, ambientalista e attivista indiana Vandana Shiva, l’economista statunitense Jeffrey Sachs e l’inglese Kate Raworth. E ancora Gaél Giraud sacerdote gesuita francese che è stato capo economista dell’Agenzia francese per lo sviluppo, e Stefano Zamagni. Proprio quest’ultimo, presidente della Pontifica Accademia delle Scienze Sociali, ha in più riprese sottolineato l’importanza di una nuova visione economico-sociale. Perché di una visione (parola che deriva da quella greca “idea”) si ha bisogno e non di navigare a vista. Le crisi, d’altra parte, sono occasioni di disvelamento: ci consentono di rivelare aspetti della realtà finora rimasti sotto traccia. Questa visione prende le mosse da una critica all’economia che confonde crescita con sviluppo. La crescita è soltanto una delle tre dimensioni dello sviluppo umano, a cui si aggiungono la dimensione socio-relazionale e la dimensione spirituale. Un modello di sviluppo umano integrale vuol dire concepire il funzionamento della società, e in particolare dell’economia, in maniera tale che queste tre dimensioni procedano in maniera. armonica. Se invece consideriamo solo la crescita, otteniamo i risultati che conosciamo, senza un adeguato miglioramento della condizione di vita e del benessere delle persone. La situazione attuale è sotto gli occhi di tutti. Prezzo del pane alle stelle, caro bollette di gas, luce ed acqua, beni primari che mancano e le persone che non arrivano a fine giornata (sono migliaia le lettere d’aiuto che ricevo). Un allarme che arriva, sempre più pressante, dai centri Caritas. Le strade da seguire potrebbero essere tante. li Manifesto di Assisi, ispirato alla «Laudato Si’» e allo spirito francescano è un possibile percorso. Nel lanciare il Manifesto con l’amico Ermete Realacci, presidente di Symbola, ricordavamo come la sobrietà non si oppone allo sviluppo ma è diventata la sua condizione. Resta un dato di fatto: il Papa si sta rivolgendo ai giovani. Perché? Si tratta di una critica ai sistemi di potere finanziario che soffocano e uccidono l’economia reale. Il successore di Pietro ha spesso ricordato come la gioventù è chiamata ad avere il coraggio di ribellarsi e di andare controcorrente. E i giovani stanno già dimostrando come una nuova economia è possibile. Sarebbero troppi gli esempi per darne conto qui, e rimando all’evento che si terrà il 3 ottobre alla Luiss, che oltre ai promotori del Manifesto ci permetterà di ascoltare le testimonianze dei giovani imprenditori che si stanno sporcando le mani. Ma possiamo citare la start up Hoc Lab Tech nel campo della moda, in grado di trasferire il modello direttamente su carta, eliminando la produzione di stampi, incoraggiando la produzione di tessuti realizzati con materie naturali e derivate dal recupero degli scarti. I giovani sono impegnati anche in grandi società come Eni che da tempo lavora per sviluppare risorse energetiche a basso impatto. In u Paesi Eni vende la totalità della produzione per alimentare il mercato locale. In questo modo l’azienda si assume il peso, anche economico, di puntare al valore anziché al semplice profitto divenendo così patrimonio della comunità. La nuova compagnia aerea Ita, da parte sua, mette in atto un programma di inclusione per le persone affette da autismo. Ferrovie dello Stato è impegnata su diverse iniziative sul riciclo. Esempi di grandi aziende e piccole start up con la consapevolezza francescana che nulla è grande dinanzi a Dio ma tutto ugualmente degno. «Io lavoravo con le mie mani e voglio che tutti lavorino… un lavoro che si conviene all’onestà»: è il grido di Francesco ieri, di Papa Francesco oggi.