FederlegnoArredo, già virtuosa, vuole fare ancora meglio: stabilendo i passi con chiarezza, formando figure specializzate e sostenendo le imprese.
La filiera dell’arredo è una catena formata da tanti anelli, uniti da una continua osmosi. Che, nell’ultima assemblea di FederlegnoArredo a inizio di novembre, hanno stabilito la road map che li traghetterà in un prossimo – si spera molto vicino – futuro sostenibile. Stabilendo anche un decalogo in cui vengono declinati con precisione, ed empatia, i temi su cui bisognerà intervenire. Grazie all’aiuto della fondazione Symbola è stata stilata un’indagine sullo stato dell’arte della categoria, che svela una realtà già molto virtuosa, ma determinata a fare ancora meglio.
L’industria dell’arredamento italiana risulta essere prima in Europa per l’economia circolare, e produce meno emissioni climalteranti degli altri grandi Paesi con 26 chili ogni mille euro di produzione, a fronte di quantitativi molto più alti per gli altri che vede a 43 quelli della Germania, 49 per la Francia, ben 79 da ascrivere al Regno Unito fino al poco rassicurante 200 per gli spagnoli.