Al XXI Seminario estivo di Symbola si parlerà anche di innovazione al servizio dell’economia circolare, di politiche e strumenti idonei a guidare la transizione verde. Ma il punto di vista, questa volta, è quello delle multiutility, che per loro natura creano rete e sono soggetti in grado dimettere a sistema gestori di servizi di pubblica utilità con tutti gli stakeholder territoriali. L’incontro in programma venerdì pomeriggio, promosso da gruppo Tea e che vedrà al tavolo oltre alle associazioni di riferimento anche le multiutility A2A, Agsm-Aim, Dolomiti Energia, Hera, Iren, si propone di evidenziare il nuovo ruolo che i gestori dei servizi pubblici rivestono rispetto al territorio di riferimento per capacità di investimento, coinvolgimento e competenze, nell’ambito della transizione ecologica.

«Siamo reduci da eventi climatici che ci hanno dato ancora una volta la misura dell’urgenza con cui dobbiamo invertire la rotta per puntare a modelli di crescita diversi. Questo se vogliamo dare concretezza e
senso alla cura del nostro territorio e quindi del nostro Paese. Le multiutility, al di là delle loro dimensioni, svolgono un ruolo di primo piano nella transizione verde, gestiscono asset fondamentali come l’acqua, l’energia, le materie prime, incrociando tecnologia, sostenibilità e innovazione per sviluppare una continua capacità di co-progettazione a breve, medio e lungo termine. All’incontro saranno presenti realtà molto
importanti e sarà interessante coglierne gli stimoli», anticipa Massimiliano Ghizzi, presidente di Tea, che introdurrà l’evento. «Il gruppo Tea si occupa di servizi di pubblica utilità, energia, acqua, ambiente, rifiuti: se sarà in grado di fornire servizi con questo nuovo approccio saprà innescare sul territorio quel salto culturale necessario ad avviare il cambiamento per il bene di tutti», prosegue Ghizzi.

Tutto il piano industriale del prossimo quinquennio della multiutility mantovana è orientato all’innovazione, alla crescita e alla sostenibilità. Gli obiettivi principali in questo senso sono il potenziamento del parco impianti a fonte rinnovabile, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Il quartier generale di Tea, in via Talierdo. A destra il con iniziative che coinvolgono diversi processi del gruppo, la riduzione dei fanghi da depurazione, l’incremento della quota di energia venduta proveniente da fonti rinnovabili e del recupero di materia sui rifiuti raccolti. Nel 2023, in particolare, è previsto l’avvio dell’impianto di Revere Energia che produrrà biometano a partire dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani; a questo si aggiunge la previsione di campagne informative e formative sui temi di economia circolare, nonché la promozione e lo sviluppo delle comunità energetiche.

«Abbiamo voluto essere promotori della nascita delle Cer perché la loro diffusione contribuisce ad accelerare l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili, a favorire la ricerca di nuove soluzioni per aumentare l’efficienza dei sistemi esistenti e a combattere la povertà energetica. Lo scorso anno ci siamo aggiudicati il Bando indetto dal Consorzio dell’Oltrepò mantovano per lo sviluppo del progetto di Comunità energetica rinnovabile in 13 Comuni dell’area. Reputo molto interessante la scelta fatta dall’Oltrepò che si è unito nel comune obiettivo di autoprodurre e fornire alle proprie comunità energia rinnovabile, dando vita a un modello innovativo di collaborazione e pianificazione del territorio che coinvolgerà oltre 72mila abitanti, 47 nuovi impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, per un totale di quasi 1.400 kWp», spiega il presidente Ghizzi.

La recente pubblicazione del documento di consultazione da parte del Gse insieme alle dichiarazioni del ministero sulle Cer fanno ben sperare in una prossima uscita degli ultimi tasselli normativi. Una voce importante del piano di Tea è rappresentata dagli investimenti dedicati a ricerca e tecnologia che peri progetti di economia circolare prevede anche il potenziamento delle collaborazioni in atto con i poli universitari di Parma e Brescia, l’avvio del bando Life per il recupero di materia dai fanghi di depurazione e la produzione di bioplastica presso il depuratore di Gonzaga, la realizzazione di un nuovo assetto impiantistico per il ciclo dei rifiuti.

«Il Seminario estivo di Fondazione Symbola promuove ogni anno attenzione, discussione, crescita culturale rispetto a una economia sostenibile dei territori. Ed è un obiettivo che rientra perfettamente nello
status di Tea, diventata nel 2022 società benefit. Auspico che da tutti noi operatori dei servizi pubblici, al termine dell’incontro che ci vede protagonisti, possa arrivare un messaggio forte e condiviso capace di dare
un indirizzo concreto al Paese per affrontare la transizione verde» conclude Massimiliano Ghizzi.

Fonte: Gazzetta di Mantova