I giovani dei Fridays for future scioperano con Greta, ma le potenze mondiali purtroppo perdono tempo e la febbre del pianeta continua a salire. Quattro anni fa festeggiavamo raccordo di Parigi. Ma l’innalzamento della temperatura media terrestre, l’evidenza dello scioglimento dei ghiacciai, l’inarrestabile aumento della frequenza degli eventi estremi confermano che quell’accordo storico non è più sufficiente. La COP25 in corso a Madrid deve andare oltre. Bisogna allungare il passo immediatamente, lasciando le fossili dove sono, azzerando i sussidi ambientalmente dannosi e investendo sulle tecnologie pulite già disponibili sul mercato. Anche l’Italia deve dare il suo contributo. Riprendendo il titolo del nostro XI Congresso nazionale, è il tempo del coraggio per chi governa, puntando su mobilità sostenibile, decarbonizzazione del sistema produttivo, realizzazione di impianti per produrre biometano, partendo dal Centro Sud, e di quelli a fonti rinnovabili distribuiti sul territorio. È il tempo del coraggio per le imprese, come dimostrano quelle che hanno realizzato in Italia impianti unici al mondo, come quello che produce il butandiolo da fonte rinnovabile ad Adria (Ro). La strategia da adottare è ben descritta nel manifesto “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica”, promosso dalla Fondazione Symbola presieduta da Ermete Realacci e sottoscritto anche dalla nostra associazione.