In Italia l’emergenza smog resta un problema cronico. Nel 2021 su 102 capoluoghi di Provincia analizzati nessuno è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
A scattare la fotografia è il nuovo report di Legambiente ‘Mal’aria di città. Quanto manca alle città italiane per diventare clean cities’, realizzato nell’ambito della campagna Clean Cities, in cui si fa il bilancio sulla qualità dell’aria in città confrontando il valore medio annuale di Pm10, Pm2.5 e NO2 con i parametri suggeriti dall’Oms.
Legambiente indica allo stesso tempo quali sono le distanze da colmare per avere città meno inquinate. E’ urgente la necessità di ripensare e ridisegnare in prima battuta le aree metropolitane, gli spazi pubblici urbani e la mobilità sostenibile in condivisione ed elettrica e il riscaldamento. Dal report si evince come in ambiente urbano proprio mobilità e riscaldamento domestico incidono maggiormente sulla qualità dell’aria.
Le zone più inquinate sono oggi in generale quelle della Pianura che va dall’Emilia Romagna all’agglomerato di Milano, Bergamo, Brescia, Roma, Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona, Torino. Ma anche Palermo, le zone di Prato-Pistoia, Valdarno Pisano e Piana Lucchese, Conca Ternana, la zona costiera collinare di Benevento, l’area industriale della Puglia e la valle del Sacco al territorio ricadente tra Napoli e Caserta.