44°53′14.17″N 11°03′57.71″E, sono le coordinate del più importante distretto produttivo italiano in tempi di coronavirus: quello biomedicale di Miràndla come la chiamano i suoi abitanti. La sua storia è iniziata così. Il 20 settembre 1932 nasce qui Mario Lorenzo Veronesi, figlio di Renzo, medico condotto di Mirandola e di Lara Grilli, casalinga, si laurea in farmacia a Bologna e intraprende la professione di informatore medico scientifico per una multinazionale. Nel 1958, acquista la farmacia della città e questa sarà la sua vita finché un giorno ascoltando un suo amico sente parlare di prodotti biomedicali in plastica. Nella sua esperienza di informatore negli ospedali aveva visto come il largo uso di materiali in gomma spesso riutilizzati dopo sterilizzazioni sommarie era spesso causa di infezioni. Come in tutte le valley che si rispettano c’è qualcuno che inizia a sperimentare qualcosa di nuovo nel solito garage. E anche questa volta non fa eccezione. Proprio nel garage di casa Mario con tre collaboratori inizia a realizzare i primi prodotti monouso in plastica pvc. Questo il primo passo che porterà un farmacista della provincia di Modena a diventare un dei più prolifici imprenditori italiani, infatti a lui si deve la creazione di molte aziende di quello che sarebbe diventato il più importante polo europeo dei dispositivi monouso. Grazie alla sua azione a Mirandola si crea un sistema di competenze uniche al mondo che ha oggi un fatturato di oltre 1,6 miliardi di euro, in cui operano 5mila addetti, in aziende che sono per lo più Pmi. Un sistema che grazie soprattutto alla forza di volontà della sua gente ha saputo risollevarsi dopo il sisma del 2012, uscendone ancora più forte di prima. Ed è grazie a Mario Lorenzo Veronesi se l’Italia ha a disposizione nella lotta contro il coronavirus il più importante distretto biomedicale d’Europa, terzo nel mondo dopo Minneapolis e Los Angeles. Era importante saperlo.