La florovivaista è la statuina del presepe 2022 è consegnata dal segretario provinciale di Confartigianato Imprese Grosseto, Mauro Ciani, e dalla direttrice di Coldiretti Milena Sanna, al vescovo monsignor Giovanni Roncari come simbolo dell’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Prosegue, dopo i primi due anni, l’iniziativa promossa in tutta Italia da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi, con l’obiettivo di aggiungere ogni anno al presepe figure del presente ma anche del futuro. Nel 2020 la statuina era un’infermiera, in omaggio all’importante contributo in tempo di Covid che hanno garantito tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stata aggiunta la figura dell’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini, nonostante le limitazioni e i lockdown. La florovivaista è il simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, ed è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita. Le statuine vengono consegnate in questi giorni sul territorio nazionale ai vescovi di 226 diocesi italiane. Il presepe trasmette speranza nei momenti più difficili. Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti vogliono portare un loro contributo per diffondere l’attualità e forza di questa narrazione gentile. Il presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi troviamo, fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra. «È il secondo anno che ricevo volentieri la statuina del presepe dedicata ai mestieri commenta il vescovo È molto bello il senso di questa iniziativa perché dice una cosa fondamentale: Gesù è venuto nella storia, nella nostra piccola storia individuale e in quella di tutti, perché possiamo rispecchiarci in Lui». «E come duemila anni fa chiosa Roncari ad adorarlo andarono i pastori, la gente semplice di Betlemme e poi i sapienti dell’Oriente, così oggi dentro il presepe ci siamo anche noi coi nostri talenti, le nostre professionalità, i nostri mestieri, i nostri sogni di bene»