“In vent’anni me ne sono persa solo alcune, per il resto ci sono sempre stata e ho anche sentito la mancanza di quelle non fatte in presenza per colpa del Covid.

Ho “delegato” annualmente ai giorni di Treia le mie riflessioni – tra me e me e con gli amici che lì ho modo di incontrare – sulla direzione del futuro; quelle riflessioni che riesci a fare solo quando ti isoli un pochino dalla frenesia della quotidianità e in posti speciali, come è questo borgo medievale che si erge in mezzo alle campagne maceratesi: è una specie di meditazione socio-politica essenziale guidata dalle riflessioni di una intellighenzia italiana che ancora si ostina a sopravvivere, grazie alla spinta intellettuale infaticabile e sempre positiva, ottimista, di Ermete Realacci.

C’è come uno spazio mentale che si apre, nei luoghi di Treia e nei momenti del seminario, uno spazio creato ad hoc dal mix di voci, senior e giovani, cervelli multidisciplinari, ispirazioni, contaminazioni, buon cibo, storia, cultura, intrecciato da Ermete Realacci e da Fabio Renzi .

La politica lì non è mai la politica piccola e opportunista: lo sforzo richiesto è di renderla politica con un orizzonte e un senso per la collettività.

Le imprese lì non vengono a fare le imprese ma si sforzano di portare idee e visioni al servizio della collettività.

Sociologi, esperti, giornalisti, per alcuni giorni riescono magicamente a fare ricette inedite in cui quello che si coglie ed emerge non è lo scontro e il contraddittorio ma un minimo comun denominatore, lo sforzo di trovare una sintesi, una sintesi di senso. E pazienza se non va più così di moda, trovare sintesi di senso, perché invece lì piace, si va lì per questo. Per costruire.”

Ilaria Catastini – Direttore Generale Fondazione Maire Tecnimont