COMUNICATO STAMPA V° TAVOLO DI DIALOGO

Pianificazione sostenibile e Città Verdi: verso un nuovo ecosistema urbano

Le città condividono molti problemi: scarsa qualità dell’aria, congestione del traffico, inquinamento anche acustico, necessità di adattarsi ai cambiamenti climatici, produzione di grandi volumi di rifiuti e di acque reflue, crescente degrado delle periferie, “urban sprawl “ovvero espansione irregolare e incontrollata delle aree urbanizzate, aree verdi e spazi limitati per lo sport e per il gioco. Si tratta di sfide estremamente impegnative con un impatto sull’ intera economia della città e sulla sua struttura sociale: il verde urbano non si può più considerare esclusivamente come elemento estetico, ma come una delle risposte al cambio climatico e come vero e proprio servizio al cittadino. Occorre quindi pensare a nuove forme d’integrazione della natura nello sviluppo urbano, progettare delle città sostenibili a partire dall’urbanistica per migliorare la qualità della vita di chi le abita oggi e di chi le abiterà nel futuro. Ad architettura urbani e spazi verdi IILA e Fondazione Symbola hanno perciò dedicato il quinto ed ultimo Tavolo di dialogo del Foro permanente su Economia Circolare e Città Verdi, che conclude la prima fase di un ciclo di appuntamenti mensili, ideati con l’obiettivo di tracciare un percorso italo latino americano verso lo sviluppo urbano sostenibile, contribuendo alla realizzazione dell’Agenda 2030.

Come ha ricordato Antonella Cavallari, Segretario Generale dell’IILA in apertura dell’evento “La qualità della nostra vita dipende in gran parte dalla qualità dell’ambiente urbano in cui viviamo. Anche se l’intensità dei problemi varia da città a città, da Paese a Paese, possiamo identificare emergenze e, soprattutto, soluzioni comuni. Una di queste soluzioni comuni è quella di cui vogliamo discutere oggi: gli spazi verdi come elemento centrale della strategia di sviluppo urbano sostenibile. Parchi, alberi nelle principali piazze e vie di comunicazione, orti urbani, edifici-giardino definiscono l’identità, l’attrattività delle città e contribuiscono sostanzialmente alla qualità della vita dei suoi abitanti, offrendo anche inclusione sociale, lavoro, sostenibilità, quindi benessere. Una efficace gestione ambientale della città non può trascurare questo patrimonio e soprattutto non può prescindere dalla sua natura di ecosistema, cioè di entità vivente, costituita di parti interdipendenti: ciò credo sia vero per qualunque città al mondo”

 

“Gli spazi verdi sono fondamentali per uno sviluppo urbano sostenibile che può costituire la soluzione alle sfide ambientali delle città di oggi. Recentemente – afferma Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha ricordato l’importanza di massimizzare il numero di edifici rinnovati secondo criteri di sostenibilità, destinando risorse adeguate a tal fine con il Next Generation EU. La transizione verde avviata dalla UE contrasta la crisi climatica e rilancia la nostra economia rendendola più a misura d’uomo e per questo più in grado di affrontare il futuro. In Italia l’economia circolare e la green economy tengono insieme competitività, ambiente e coesione sociale, innovazione e tradizioni antiche, empatia e nuove tecnologie, bellezza, capitale umano e legame con i territori. La collaborazione con i Paesi dell’America Latina, cui ci legano culture e radici comuni, può arricchire questa prospettiva e permetterci di valorizzarla al meglio a partire dai nostri reciproci punti di forza”.

A discutere di urbanistica sostenibile: Josè Luis Samaniego, Direttore di Sviluppo Sostenibile e Insediamenti umani della CEPAL e keynote speaker dell’evento; Stefano Boeri, l’architetto dei “boschi verticali”, l’ edificio-prototipo di una nuova architettura della biodiversità che ha posto al centro il rapporto tra l’uomo e le altre specie viventi; Vicente Ruiz esperto dell’ OCSE che ha introdotto un particolare focus sulla relazione tra strategie di sviluppo territoriale e migrazioni; il Sindaco di Curitiba, Rafael Greca de Macedo, che ha raccontato l’esperienza di una città con una storia trentennale di pianificazione smart e green; Rosse Noda, dell’ufficio regionale FAO – America Latina e Caraibi in Bolivia, con una panoramica sulle politiche municipali di agricoltura urbana e periurbana delle città latino americane. E ancora, Jimmy

 

Cruz, Sindaco del cantone Curridabat in Costa Rica, che ha presentato non solo un modello eccellente di contenimento e gestione delle isole di calore, ma un vero e proprio Piano locale di adattamento ai cambiamenti climatici; Marco Contardi, della Fondazione Gertulio Vargas Europe, che ha parlato di infrastrutture verdi nei contesti urbani e delle sfide per le città brasiliane.

Hanno concluso l’evento Michelangelo Giansiracusa, Sindaco del Comune di Ferla, prima Comunità energetica sostenibile siciliana, basata su autoproduzione ed autoconsumo, che ospiterà la prossima tappa delle visite tecniche del Foro IILA – Symbola; Antonio de Caro, Sindaco di Bari che ha rilevato la necessità di un “nuovo paradigma metropolitano”, un processo di governance incentrato sulla sostenibilità a tutti i livelli che riconfigura gli  spazi periurbani reinterpretati come valore aggiunto alla città contemporanea.

Ha efficacemente moderato il dibattito Paola Pierotti, architetto, giornalista e cofondatrice della Società PPAN.

Tanti gli interventi che hanno dato vita ad un ricco dibattito sulle diverse linee d’azione per perseguire l’obiettivo di ripensare la pianificazione e l’architettura delle città, partendo da un approccio ecologista verso spazi che, riqualificati, rispondano non solo al diritto al benessere ma anche a una costruzione responsabile. Ne è emersa la consapevolezza della imprescindibilità di politiche pubbliche adeguate per migliorare la qualità e la fruibilità degli spazi verdi urbani e per tutelare un ecosistema dove natura e città sono inestricabilmente intrecciate e interdipendenti, coinvolgendo il cittadino, ponendolo sempre al centro della nuove forme di pianificazione urbana.