Sono oltre 531 mila le aziende italiane che nel quinquennio 2017 2021 hanno investito in tecnologie e prodotti green. Il 42,5% appartiene al settore manifatturiero, il 40,6% opera in campo industriale. Le imprese eco-investitrici, peraltro, sono più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono. Infatti, il 35% delle prime prevede un aumento nelle esportazioni nel 2022 contro un più ridotto 26% di quelle che non hanno investito. E percentualmente aumentano di più il fatturato (49% contro 39%) e le assunzioni (23% contro 16%). Si tratta delle evidenze emerse dalla 13′ edizione del rapporto Greenitaly, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne. «Nell’anno di ripresa post-pandemia, è cresciuta la quota di imprese eco-investitrici, rilanciando il processo di transizione verde del paese, si è passati, infatti, da una quota del 21,4% del 2020, anno in cui gli investimenti green avevano comunque tenuto, a una del 24,3%», sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, «da anni il nostro mondo produttivo dimostra un’attenzione specifica ai temi della sostenibilità ambientale e oggi, anche in ragione dell’emergenza energetica, guarda con interesse alle potenzialità delle rinnovabili. Ma, purtroppo, i tempi autorizzativi stanno rallentando l’installazione di impianti per la produzione di questo tipo di energia. Basti pensare che ne12021 è stata installata solo una potenza pari a 1.351 Mw, un dato molto lontano dal target definito dal governo pari a 70 mila Mw da installare entro il 2030». L’Italia è il principale destinatario delle risorse del Recovery Plan e anche per tale ragione è chiamata a un ruolo da protagonista nella transizione verde. La sostenibilità, infatti, oltre che necessaria per affrontare la crisi climatica, riduce i profili di rischio per le imprese e per la società, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttive. Italia leader nell’economia circolare. Con un avvio a riciclo sulla totalità dei rifiuti, urbani e speciali, dell’83,4% nel 2020, l’Italia fa registrare un risultato ben superiore alla media europea (53,8%) e a quella degli altri grandi paesi come Germania (70%), Francia (64,5%) e Spagna (65,3%). A sottolineare il potenziale dell’Italia nella valorizzazione di materia a fine vita, gli analisti ricordano anche il quarto posto al mondo come produttore di biogas da frazione organica, fanghi di depurazione e settore agricolo, dopo Germania, Cina e Stati Uniti. Nel biennio 2020-2021 si è, inoltre, verificato un consolidamento della capacità di riciclo industriale dell’Italia, specialmente nel comparto cartario, che ha visto in tutti i settori incrementare la quota di materie seconde impiegate. Tuttavia, in alcuni settori l’Italia deve ancora fare ampio affidamento sulle importazioni di materia seconda. Buone anche le performance complessive del sistema produttivo italiano che, a parità di valore prodotto, genera meno rifiuti, con 47,4 tonnellate di rifiuti per milione di euro prodotto, seconda solo alla Spagna (40,7), e un tasso d’uso di materia seconda del 21,6% che si avvicina al primato della Francia (22,2%). A questi si aggiungono i primati nella produttività nell’uso di materie prime (Pil/consumo domestico di materia), nella produttività per consumi energetici (Pil/consumo lordo energia) e un buon posizionamento relativo all’efficienza delle emissioni (CO2eq/Pil). I settori più green. Nella filiera agroalimentare l’Italia ha diminuito le vendite di prodotti fitosanitari del 19% ed è leader nel biologico europeo, con un’incidenza sulla superficie agricola utilizzata del 17,4%. Anche nel mondo dell’edilizia, come evidenziato dai dati degli investimenti, è forte la spinta alla sostenibilità. Gli incentivi fiscali e bonus statali hanno fatto registrare una crescita degli investimenti (+25%) in riqualificazione del patrimonio abitativo nel 2021. Per il superbonus si calcola un impatto positivo sull’ambiente di valore pari a 979 mila tonnellate di CO2 risparmiata a cantieri conclusi e un risparmio medio annuo in bolletta di 500 euro per ogni beneficiario e di 15,3 miliardi di euro totali. La filiera arredo-casa, come già rilevato nelle precedenti edizioni del rapporto, si conferma attiva sul tema sostenibilità, con il 95% del legno che viene riciclato per produrre pannelli per l’arredo; mentre il 67% delle imprese utilizza materie seconde e 1’81% legno prodotto in modo sostenibile e recentemente si è dotata di un piano per accelerare nella transizione ecologica. Il settore della meccanica, secondo in Europa per occupati, sta facendo i conti con il rischio di approvvigionamento delle materie prime critiche di cui l’Italia è fortemente dipendente dall’estero. Tuttavia, il comparto è in cerca soluzioni per allungare la vita utile dei macchinari, recuperare materiali per dare loro nuova utilità nel settore, digitalizzare ed efficientare i processi. La filiera italiana deve, inoltre, riservare particolare attenzione al tema delle emissioni, puntando all’elettrificazione dei mezzi di trasporto per allinearsi alla decisione del Consiglio europeo ambiente, clima ed energia sul bando ai motori endotermici dal 2035. Una sfida importante per il settore italiano la cui produzione di vetture elettriche e ibride ha superato il 40% della produzione complessiva nazionale nel 2021. Anche la componentistica ha vissuto l’impatto degli incentivi statali (2020 e 2021) e della nuova domanda estera, con un’azienda su tre che si è posizionata sul mercato dei veicoli elettrificati. L’Italia è anche a lavoro per sviluppare una filiera dedicata a mezzi di trasporto pubblici elettrici o alimentati a idrogeno. «C’è un’Italia de un’opportunità per rafforzara il presidente della Fondazioper sostituire i combustibili che può essere protagonista re l’economia e la società e coinne Symbola, Ermete Realacfossili oltre a contrastare la cricon l’Europa alla COP27 in volge già oggi due imprese maci, «accelerare sulle rinnovabisi climatica ci rende più liberi Egitto: fa della transizione vernifatturiere su cinque», dichiali e sull’efficienza energetica e aiuta la pace».