Del Politecnico di Milano si potrebbero raccontare molti progetti di successo, anche in ambito di e-mobility. Uno di questi è Bike+, che introduce un concetto nuovo di bicicletta elettrica: riduce la fatica del ciclista, soprattutto in ambito urbano, e non necessita di ricarica. È il primo esempio di veicolo ibrido umano-elettrico, con architettura “ibrido-parallelo non-plugin”. Questa radicale innovazione è stata sviluppata e brevettata dal Politecnico di Milano nel 2010, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti internazionali. La tecnologia è stata poi “trasferita” nello spin-off del Politecnico “ZEHUS” (con il supporto di PoliHub e di numerosi investitori) che, a partire dall’attività di ricerca sviluppata e dai relativi brevetti, ha trasformato questa idea in un prodotto di successo. Recentemente il progetto “bitRide”, sviluppato attraverso finanziamenti europei H2020 per SME, ha validato questa tecnologia nell’ambito del “free-floating bike sharing” (bike sharing che non necessita di stazioni fisiche di presa/rilascio), in stretta collaborazione con il Comune di Milano, attraverso una flotta di test di circa 200 veicoli. Bike+ rappresenta un esempio di ricerca e sviluppo nell’ambito della e-mobility (in particolare della “soft-mobility” urbana, a bassissimo impatto ambientale), che ha attraversato tutte le fasi, dalla ricerca di base allo sviluppo e commercializzazione di un prodotto di successo, all’avanguardia a livello internazionale.