2084 brevetti, 47000 studenti (di cui 7300 stranieri), 85 spin-off e 421 progetti finanziati nell’ambito del programma Horizon2020. Questi sono i numeri che raccontano il Politecnico di Milano, fiore all’occhiello della ricerca italiana che investe risorse importanti nello sviluppo di tecnologie al servizio dell’healthcare. Pochi mesi fa, in collaborazione con l’Università della Calabria e l’IEO di Milano, i ricercatori del Politecnico hanno creato un sistema innovativo di tele-chirurgia. Il medico potrà operare da remoto, direzionando in modo intuitivo un robot chirurgico estremamente preciso e mini-invasivo, da una distanza  di 50 metri. Il macchinario è una versione modificata per ricerca del robot “Da Vinci” (un altro strumento di cui sono dotati i laboratori dell’istituto milanese) in uso, già da tempo, negli ospedali di tutto il mondo. Nell’ambito delle ricerche al servizio dell’healthcare, il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica ha recentemente sviluppato un biopolimero innovativo che può essere modellato con le stampanti 3D, può cambiare forma ed è in grado di autoripararsi. Con questo materiale, i ricercatori del Politecnico hanno realizzato la protesi di un dito che è in grado di memorizzare due forme (piegato e dritto) e, se tagliato o lesionato, si rigenera da solo. La caratteristica più interessante di questo polimero è proprio la sua “doppia intelligenza”, che gli consente di assumere una forma temporanea, se sottoposto a cambi di temperatura, per poi tornare a quella permanente.