Oltre tre milioni di posti di lavoro. Per la precisione, 3,1 milioni che rappresentano il 13,4 per cento del totale dell’occupazione del nostro Paese. La green economy crea lavoro perché innova, è giovane e resiste meglio alla crisi. La fotografia di un settore in salute è stata scattata dal Rapporto Greenitaly intitolato «Un’economia a misura d’uomo per affrontare il futuro» redatto da Fondazione Symbola con Unioncamere. Il report, giunto all’undicesima edizione, conferma quanto e come l’Italia sia all’avanguardia.
Siamo tra i leader in Europa in eco-efficienza, parametro che tiene conto di quattro fattori: materie ed energie utilizzate, produzione di rifiuti ed emissioni atmosferiche. Ci confermiamo il campione europeo nell’economia circolare e nell’efficienza dell’uso delle risorse, con il maggior tasso di riciclo dei rifiuti sul totale: 79,3 per cento davanti a Francia (55,8%) e Regno Unito (50,5%) e ben al di sopra della media europea (39,2%). Non solo. Complessivamente, la sostituzione di materia seconda nell’economia italiana comporta un risparmio potenziale pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate di Co2. Siamo poi campioni mondiali nel campo della chimica verde e sostenibile e delle bioplastiche, «soprattutto- si legge nel report – per quanto riguarda la ricerca e l’innovazione». I prodotti di questa nuova chimica sono utilizzati dalle imprese di filiera sempre più numerose, dall’agroalimentare al tessile. Proprio il nostro settore tessile guida la conversione sostenibile della moda: nelle fibre e nell’uso di prodotti chimici più sostenibili. L’Italia – emerge ancora – ha anche il primato comunitario di giovani e donne nei campi : gli under 35 alla guida di un’impresa agricola sono oltre 56mila. mentre un’azienda agricola su quattro (il 28%) è guidata da donne: in Italia le imprenditrici in campo agricolo sono quasi 21o mila.