“La coesione, come ha detto il presidente Draghi, è un dovere morale. Ma è anche un formidabile fattore produttivo, in particolare in Italia”. Lo afferma il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci, in occasione della presentazione del rapporto ‘Coesione è competizione’, realizzato insieme con Intesa Sanpaolo e Unioncamere, in cui si analizzano le imprese coesive. “Anche per questo l’Unione europea – rileva Realacci – ha indirizzato le risorse del Next Generation EU e larga parte del bilancio comunitario 2021-27 per rilanciare l’economia su coesione-inclusione, transizione verde e digitale. Con l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2050. C’è anche la finanza che deve cambiare in questo senso, e in parte lo sta già facendo”. Si tratta, conclude il presidente della Fondazione Symbola, “una sfida di enorme portata che chiede unità al Paese e vede protagoniste le imprese” coesive; “queste imprese vanno molto meglio, e investono di più sull’ambiente e sulla green economy. Si delinea così un’Italia che affonda le radici nel passato, quella di costruire nel rapporto delle comunità con i territori un fattore di competitività. E’ anche la chiave per pacificare il clima di diffidenza dei cittadini rispetto alle imprese. Abbiamo in Italia le ragioni per scommettere in questa direzione. E che fa riferimento allo spirito di azione comune da parte del Paese”.