Il 91% dei comuni italiani è a rischio dissesto idrogeologico e oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in aree ad alta vulnerabilità.

Monitorare il fenomeno è fondamentale per contenere gli effetti di eventuali eventi catastrofici come frane e alluvioni.

Dal 2019 il Comune di Messina, in Sicilia, in accordo con Enea e l’azienda Planetek Italia, ha avviato una attività di monitoraggio del territorio della frazione di Altolìa tramite satelliti.

Le immagini, fornite dalla rete Cosmo-SkyMed dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), stanno permettendo in tempo reale di individuare nuove frane e tenere sotto osservazione quelle esistenti. Grazie alle immagini ad alta definizione provenienti dai satelliti, e alla successiva elaborazione su Rheticus (una piattaforma cloud di servizi geo-informativi), si ottengono mappe di velocità delle frane che consentono di riconoscere movimenti millimetrici e anche anomalie su edifici, ponti o viadotti.

Oltre al monitoraggio satellitare, la grande quantità di informazioni permetterà di realizzare mappe previsionali dell’andamento del dissesto idrogeologico fino al 2023. Il monitoraggio satellitare è una soluzione che consente di coprire aree molto vaste in tempi ridotti. Per questo motivo potrebbe avere ampia applicazione in tutte quelle aree ad alta fragilità, migliorando così la conservazione dell’ambiente e la sicurezza delle persone.