Il Green&Blue index premia la città metropolitana diGIANFRANCO MOSCATELLI numeri parlano chiaro. La Puglia anche se a differenti velocità su base provinciale, sul fronte della green economy pare aver imboccato la strada giusta. Secondo il Green&blue index, il ranking provinciale della transizione ecologica in Italia elaborato dal Censis, l’area metropolitana di Bari è al quarto posto (dopo Firenze, Bologna e Torino) nel percorso verso la transizione ecologica. La classifica è il prodotto di analisi effettuate utilizzando 26 indicatori articolati sulle tre dimensioni della transizione: il grado di sviluppo nella transizione del contesto locale, della popolazione e delle imprese. In particolare è quest’ultimo aspetto che racconta il percorso e gli investimenti fatti dalle aziende dal 2016 a oggi sulla strada della trasformazione green. Torniamo ai numeri. Se Bari è per poco fuori dal podio, fra le province con più di 500mila abitanti Taranto è quella che ha il migliore indice, piazzandosi al sesto posto. A seguire ci sono Foggia al quattrordicesimo e Lecce al ventesimo (non un buon piazzamento, se si considera che è al penultimo posto). Nella terza graduatoria, quella che si occupa delle province da 300mila a 500mila abitanti, Brindisi è al 17esimo posto, Barletta-Andria-Trani é 22esima (anche in questo caso è penultima piazza). Di fronte a questa classifica che, come detto, resta un po’ altalenante rispetto al territorio che si va a valutare, c’è il rapporto Greenitaly della fondazione Symbola e di Unioncamere, che da dodici anni studia i progressi fatti dalle regioni verso la sostenitibilità. Ebbene, nell’edizione 2021 la Puglia, con 24mila 766 imprese green, risulta all’ottavo posto per numero assoluto di aziende che hanno investito in tecnologie ecosostenibili. A livello territoriale, sempre secondo gli analisti del Greenitaly, la provincia di Bari con 10mila 533 aziende è quella più virtuosa sul fronte degli ecoinvestimenti. Seguono Foggia con 5mila 900, Brindisi con 5mila, Taranto con 4mila 100, Lecce con 2mila 200. A differenza dell’indice elaborato dal Censis, in questo caso vengono considerate soltanto le imprese e i loro investimenti sul fronte green nell’arco del quinquennio 2016-2020. Per avere un temine di paragone diciamo che il totale nazionale è di 441mila aziende e che la prima regione in classifica è la Lombardia con quasi 90mila imprese. Su questi dati naturalmente va considerato il rallentamento negli ultimi due anni dovuto alla pandemia, che inevitabilmente ha causato il blocco o addirittura la chiusura di numerose aziende.