“Dobbiamo gestire 10 – 15 anni per la transizione ecologica. Dopo
prenderanno il testimone i giovani, che saranno più bravi di noi”. Lo ha detto
stamani il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani,
partecipando ad un convegno organizzato da Fratelli d’Italia sulle
reti digitali. “Io ho tre obiettivi – ha detto ancora Cingolani -. Presentare entro
ne mese all’Unione europea un buon Recovery Plan; dopo un mese da questo,
presentare la nuova struttura del MITE, molto internazionale e con capacità
tecniche; lasciare ai miei successori un pacchetto di regole acceleratrici per
realizzare al più presto le promesse del Recovery Plan.”
“Le difficoltà più grosse che incontro nel mio lavoro sono quelle burocratiche
e amministrative. L’efficienza nel mettere a terra le opere progettate è il
problema più grosso. Se prevale il concetto che il tempo non ha importanza,
non faremo le opere. Ma non sarà solo un ritardo amministrativo: contribuirà a catastrofi  globali. L’innalzamento dei mari non aspetta la burocrazia”.
Intervenendo poi a Roma alla presentazione del rapporto della Fondazione
Symbola “L’Italia in 10 selfie e 2021” Cingolani ha sottolineato che “l’agricoltura italiana è una delle migliori al mondo. Nel Recovery Plan stiamo mettendo risorse importanti sulla filiera agroalimentare. Penso che dobbiamo dare grande attenzione all’uso del suolo e dell’acqua (creando nuovi invasi) e
all’indipendenza energetica almeno delle aziende medie, attraverso il
fotovoltaico, le biomasse, il biogas dai digestori anaerobici e dalle deiezioni
animali” .Sul ruolo del gas nei prossimi anni, “è ovvio – ha detto – che abbiamo un obiettivo di decarbonizzazione al 2050, e di parziale decarbonizzazione al
2030. Dobbiamo fare il possibile per eliminare i combustibili fossili. Il gas sarà
l’ultimo a sparire perché ci consentirà di portare avanti la transizione”. Anche
“la robotica se ben utilizzata” – prosegue Cingolani – può contribuire “al
risparmio di materie prime, di energia, e di acqua”.