Le aziende lombarde che pensano in verde sono il 17% del Paese: i dati Unioncamere-Intesa al seminario di Symbola Transizione green, la carica delle 90mila Com’è verde la mia valle, o meglio la mia regione. Parafrasando il titolo di un vecchio film, la definizione è perfettamente applicabile alla Lombardia. Al seminario di Symbola, la fondazione dello storico ecologista Ermete Realacci, in corso a Mantova, è stato il giorno dei numeri. Quelli enucleati dagli studi di Unioncamere e Banca Intesa, e illustrati dal direttore di Symbola Domenico Sturabotti. Accanto a primati tradizionali, le ultime elaborazioni collocano la Lombardia all’avanguardia dell’economia verde. Qualche esempio. La Lombardia è capofila nella classifica nazionale delle imprese che investono in tecnologie green; si tratta di 90mila aziende, pari al 17% del totale in Italia. Più di un’azienda lombarda su 3 (oltre il 36%) sta puntando sulla transizione ecologica; di queste oltre il 34% appartiene ai rami dell’industria e delle costruzioni, il resto (65%) a quello dei servizi. Un conferma dell’innovazione in atto nell’economia regionale è dato dall’incidenza dei green jobs: i lavori ‘verdi’ attivati nel 2022 sono stati 367mi1a pari a 39,4% del totale. Le rilevazioni di Symbola, attraverso le quali Realacci e i suoi esperti intendono dimostrare l’ineludibilità (e la convenienza) di un certo percorso ecologico, riguardano il nodo dell’energia: in Lombardia c’è la più elevata concentrazione di impianti con fonti elettriche rinnovabili (Fer) col 15%, la stessa quota vale per la produzione e il consumo di energie alternative al fossile. La coesività delle imprese (la loro capacità di coinvolgere le risorse interne e i clienti nell’innovazione di prodotto) è un plus ben recepito in terra lombarda, così come lo è l’incidenza delle attività culturali che si sviluppano attorno al mondo produttivo. Quindi, se la Lombardia si conferma prima in Italia per numero di imprese, di occupati, di valore aggiunto, e se batte tutti in Europa (dati 2019), tedeschi compresi, con una produzione che supera gli 80 miliardi di euro, bene se tutto questo è noto e consolidato, forse è meno conosciuto il predominio della regione nel settore delle arti e della creatività. Il sistema produttivo, culturale e creativo lombardo vale circa 24 miliardi di euro l’anno con una crescita del +3,7% rispetto al 2020. Il core business culturale, da solo, ha raggiunto quota 14,5 miliardi di euro per un + 2,7%. Non male per il tempio europeo per numero di imprese culturali, dell’architettura e del design.