(Adnkronos) – “E’ un discorso forte e condivisibile, in grado di mobilitare le migliori energie dell’Italia per questa difficile sfida che abbiamo davanti”. Così all’Adnkronos Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, commenta le parole del premier Draghi al Senato sulla guerra russo-ucraina. “Per quanto riguarda la transizione energetica, Draghi è chiaro: noi abbiamo un problema che è l’emergenza, nell’emergenza facciamo tutto quello che si può fare – prosegue – Se c’è da riaprire per un periodo le centrali a carbone, facciamolo; se possiamo avere un piccolo contributo aumentando le estrazioni di metano sul territorio nazionale, attualmente la quota non supera il 5%, facciamolo; se possiamo procurarci il metano da altre fonti, sia via tubo sia con terminali, facciamolo.

Ma la chiave di tutto è una fortissima accelerazione sulle fonti rinnovabili. Sulla stessa lunghezza d’onda – osserva Realacci – l’intervento di oggi di Francesco Starace, ad Enel, sul Corriere della Sera. Ricordo che Elettricità Futura, associazione di Confindustria delle imprese che operano nel settore elettrico italiano, qualche giorno fa ha detto che con capitali privati sono in grado di mettere in campo 60mila GW in tre anni, ad un prezzo inferiore rispetto a quello dei combustibili fossili e garantendo sicurezza e indipendenza per il nostro Paese – aggiunge – Dalla Germania arriva la notizia che il Paese, accelerando gli impegni presi, intende produrre il 100% della sua energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035. Questa è la strada, l’Italia ha perso troppo tempo.

Lo scorso anno l’Olanda, ad esempio, ha istallato 3 GW fotovoltaici e l’Italia 0,8. E l’Olanda è grande quanto Sicilia e Calabria ed ha meno insolazione: bisogna cambiare passo”. Bisogna agire “rapidamente, coerentemente con gli impegni presi e le risorse che ci arrivano dall’Europa per accelerare la transizione verde e in difesa degli interessi nazionali del Paese e del futuro”, conclude. (Rof/Adnkronos)