In molte strutture sanitarie la robotica è già realtà, con macchine sofisticate che aumentano l’accuratezza e la destrezza dei chirurghi.

I robot entrano nelle sale operatorie e agiscono sui pazienti sotto il controllo diretto dei medici. All’Università di Brescia una squadra di ingegneri collabora con i neurochirurghi degli Spedali Civili della città per sviluppare un sistema robotico per operazioni in endoscopia che interessano la base del cranio.

In queste operazioni un otorino deve tenere l’endoscopio in posizione anche per 6-8 ore consecutive, con spazi di lavoro limitati a pochi millimetri. Il robot invece può condividere lo spazio del paziente e, toccandolo, si blocca, garantendo la massima sicurezza.

Inizialmente il chirurgo gestiva il robot muovendo la testa, in un secondo momento è stato integrato un telecomando che rileva in modo più preciso il suo movimento per permettere al braccio robotico di replicarlo. Ora è attivo un robot di prova comandato da pedali.

L’Ateneo bresciano è impegnato inoltre nel progetto I-Mech che coinvolge 26 aziende e 5 università europee per lo sviluppo di una piattaforma, adattabile a diversi impianti industriali, per il controllo del movimento di sistemi meccatronici correggendo eventuali errori della macchina in tempo reale. I ricercatori si stanno occupando dello studio di azioni ripetitive e di ottimizzazione delle prestazioni di un carroponte.