L’altra impresa Verde come l’acciaio? E’ uno dei settori ritenuti più inquinanti, ma l’esperienza del Gruppo Feralpi mostra dal 2004 che cambiare si può Recupero scarti, teleriscaldamento, fotovoltaico, 100 milioni investiti per tagliare 85mila tonnellate di CO2 l’anno E anche la governance si evolve, con un comitato e un manager specifico per gestire la transizione energetica Sor presa, perfino l 5 acciaio sa essere ecologico. Industria energivora, quella dell’acciaio. Settore storicamente dipinto come ad alto impatto ambientale. Emissioni di anidride carbonica, rifiuti industriali più o meno pericolosi, fumi. Eppure la realtà è ben diversa. Gli investimenti sulla transizione ecologica sono in questa filiera diventati dirompenti. D’altronde se la siderurgia fa un passo convinto verso la decarbonizzazione l’effetto moltiplicatore è immediato. Consente di ridurre una buona percentuale di emissioni andando verso la direzione, maledettamente complicata per la transizione industriale che ne deriverà, auspicata dall’Europa: meno 55 per cento di CO2 entro il 2030. Il Gruppo Feralpi ha cominciato, tra le prime realtà in Italia, già diversi anni fa e il rapporto Greenitaly di Fondazione Symbola lo segnala come virtuoso e visionario. Se infatti dal 2oo4 pubblica volontariamente il Bilancio di Sostenibilità, dal 2014 ha messo mano alla governance dotandosi al proprio interno un Comitato di Sostenibilità a cui è affidata la gestione strategica dello sviluppo sostenibile integrato al piano industriale. E ha individuato una figura manageriale deputata alla transizione ecologica ed energetica che a suavolta indirizza l’attività di ricerca e sviluppo: l’ingegnere Maurizio Fusato, ex direttore dello stabilimento di Lonato del Garda (Bs). II beida delle scorie Uno dei progetti più innovativi riguarda le scorie ferrose, un rifiuto che deriva dalla fusione e che diventa risorsa, un aggregato artificiale di aspetto simile alla ghiaia. Viene usato come elemento da costruzione, negli asfalti, nei calcestruzzi, nei sottofondi stradali in sostituzione di materiale vergine non rinnovabile derivante dalle cave. Ciò ha portato benefici anche in conto economico, riducendo i costi di smaltimento.A fronte di altri problemi legati al suo ciclo Emas nello stabilimento bresciano nel 2020 la percentuale di recupero dei rifiuti prodotti è passata dal 79 per cento all’82,6r per cento. In funzione c’è una rete di teleriscaldamento che recupera il calore generato dalle acque di raffreddamento per riscaldare sia gli edifici aziendali sia quelli e privati del comune di Lonato. Feralpi è intervenuta anche sui compressori d’aria, risparmiando oltre tonnellate di CO2 con tecnologie come l’intelligenza artificiale e il madrine learning, ottimizzando la generazione di aria compressa e monitorando l’efficienza energetica raggiunta. Gli sforzi di Fondazione Symbola e il 12esirno Rapporto Greenitaly Le aziende lombarde guidano la rivoluzione verde Sono oltre 441mila le aziende italiane che. nel quinquennio 2016-2020. hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green. E, nel 2020, nonostante la pandemia, le assunzioni alla voce green jobs rappresentano il 35,7% dei nuovi contratti previsti nell’anno. Se poi guardiamo più in dettaglio, con 89.784 imprese la Lombardia è al primo posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende che hanno investito, o investiranno entro l’anno, in tecnologie green. E ancora, passando dal livello regionale a quello provinciale. è Milano con le sue 35.352 imprese green la provincia più virtuosa, Ferlalpi Holding Spa, di cui raccontiamo in questa pagina, è una delle protagoniste lombarde della sostenibilita citate nel Rapporto Greenitaly, arrivato alla dodicesima edizione, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacame e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica. Al rapporto hanno collaborato Conai, Novamont, produttivo è il materiale piu riciclato al mondo e può esserlo all’infinito senza perdere alcuna sua proprietà Ecopneus, molte organizzazioni e oltre 40 esperti. «Si conferma una accelerazione -sintetizza Ermete Ralacci, presidente di Fondazione Symbola del sistema imprenditoriale italiano verso la green economy. Un’Italia che sperimenta in campo aperto un paradigma produttivo fatto di sostenibilità, innovazione, bellezza, cura e valorizzazione dell’ambiente. dei territori, delle comunità,. In tutti I settori: dalla filiera del legno arredo all’edilizia, dal tessile alla meccanica.