La cantina umbra celebra i 50 anni sottolineando il suo impegno sostenibile. Tra i risultati raggiunti, il 62% in meno di consumo di acqua e il 50% in meno di fitofarmaci

Arnaldo Caprai presenta il suo primo bilancio di sostenibilità. In occasione dei suoi 50 anni, la cantina umbra – guidata da Marco Caprai – ha voluto mettere nero su bianco obiettivi, performance e attività relative ai tre aspetti della sostenibilitàeconomicoambientale sociale.

Tra i numeri più interessanti evidenziati dal bilancio, il 62% in meno di consumo totale di acqua, il 50% in meno di consumo di fitofarmaci, oltre a 7 certificazioni ambientali frutto di un lavoro iniziato anni fa con lo sviluppo di pratiche agronomiche rispettose dell’ambiente e con lo studio delle migliori tecniche enologiche necessarie a valorizzare il Sagrantino, vitigno simbolo del territorio e della produzione di Caprai.

“Presentare un bilancio di sostenibilità significa per la nostra azienda portare nel Terzo Millennio la storia di un territorio e del suo vitigno d’eccellenza, il Sagrantino di Montefalco – spiega Marco Caprai -. Per noi uomini e donne che abbiamo scelto di fare del rapporto viscerale con il territorio la nostra cifra esistenziale, la grande scommessa del nostro tempo è praticare un’agricoltura che sia non solo rispettosa dell’ambiente, ma anche etica: convinti che solo in questo modo i nostri vini potranno continuare ad essere ambasciatori del territorio di Montefalco in tutto il mondo”. Per la cantina umbra (117 dipendenti, 160 ettari di vigneti, 8 di bosco, 8 di ulivi, 6 ettari di prati incolti, 4.869.000 di euro di fatturato nel 2020) la sostenibilità si manifesta quindi nell’integrazione tra il miglioramento ambientale delle tecniche di produzione, l’impegno sociale e la capacità di occuparsi della longevità economica del territorio e delle sue attività.