Docente di Ordinamento del settore cinematografico e audiovisivo presso il DAMS di Roma 3. Funzionario di Cinecittà presso la Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura dove si occupa di affari europei, piano nazionale cinema e immagini per la scuola e coordinamento istituzionale delle Film Commission e del Portale nazionale (www.italyformovies.it).
Il cinema italiano, tra il boom delle piattaforme e la crisi strutturale delle sale
Il cinema italiano, tra il boom delle piattaforme e la crisi strutturale delle sale
La pandemia ha avuto effetti disomogenei tra i comparti dell’audiovisivo. Dopo il primo anno dell’era Covid-19 si inizia a parlare di ritorno in sala, in seguito ad un lungo periodo di incertezze, annullamento dei festival migrati online, film in attesa di essere rilasciati. Il vuoto è stato colmato dai servizi di streaming, che hanno moltiplicato l’offerta grazie a un aumento della domanda di contenuti, con riflessi positivi sulla produzione.
Il settore sta reagendo con prontezza alla grave crisi sanitaria, sociale ed economica che stiamo attraversando, adeguandosi a condizioni nuove e critiche e adottando modalità innovative per proporre la propria offerta culturale. Accanto alle importanti misure di natura emergenziale, occorre iniziare a ragionare con un orizzonte temporale più ampio per accompagnare le trasformazioni in atto.
Il buon inizio del 2020 nel settore cinema era il coronamento di un 2019 positivo per l’Italia, che aveva fatto registrare la crescita percentuale maggiore in Europa in termini di incassi e presenze. La situazione è improvvisamente precipitata con la diffusione dell’epidemia, potente fattore di accelerazione di trasformazioni già in atto, che determinerà nuovi assetti nel rapporto tra cultura audiovisiva e innovazione digitale.