Consulente Radiofonico e Professore del Master in Comunicazione Musicale dell'Università Cattolica di Milano. Station Manager di RTL 102.5 e di RDS, start-upper di RADIO 24 e R 101. Attualmente Consulente di Direzione di RAI Radio 2 e di Stazioni Locali, Concessionarie di Pubblicità, Enti e Istituzioni.
L’ascesa del settore radiofonico tra innovazione tecnologica e nuovi format
L’ascesa del settore radiofonico tra innovazione tecnologica e nuovi format
Durante la pandemia la radio ha perso piccole quote di ascolto ma, nonostante le perdite del 30% della raccolta pubblicitaria, il saldo radiofonico complessivo è accettabile, grazie alla fruizione capillare attraverso nuovi canali. Malgrado le criticità, sono avvenute sperimentazioni interessanti a vantaggio dell’ibridazione tra mondo audio e video. Il futuro della radio è anche nell’informazione e nella valorizzazione delle culture locali.
Come ha reagito all’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 il primo mezzo di comunicazione per numero di ascolti (tra i 14 e i 54 anni) di questo Paese? La radio è stata colpita dal virus nella sua parte più attiva, quella della fruizione in mobilità, ma ha saputo reagire con la crescita nell’ascolto da casa, incrementando livelli di informazione e di interattività. Il pubblico ha apprezzato e ora accompagna il mezzo nel passaggio alla “nuova normalità”, forte della sua resilienza e di un decennio importante.
La radio trionfa definitivamente nel 2018 come mezzo di comunicazione più seguito in Italia nella fasce di età compresa tra i 15–54 anni