A livello di profittabilità, le imprese che adottano modelli di open innovation – hackaton, sinergie con l’università e il terzo settore – sviluppano modelli virtuosi, fatti di saperi e competenze trasversali che racchiudono vari segmenti economici. Unito a buone pratiche di gestione del personale, il livello di produttività ed efficienza raddoppia, accrescendone il valore.
La crisi ha dato una spinta verso modelli circolari più compatti e coesi, evidenziando le criticità di un’economia lineare frammentata. Dal settore delle biciclette a quello delle lampadine, piccole imprese e big player stanno riconfigurando prodotti e servizi per creare ecosistemi più aperti e produttivi capaci di innescare competitività e qualità a livello internazionale.
Le attuali transizioni stanno spingendo le imprese verso nuovi modelli organizzativi. L’azienda viene ora intesa come centro di aggregazione tra leadership e citizenship, favorendo un’ottica comunitaria tra ente e lavoratore per co-creare valore.
Le comunità sono un valore aggiunto nello sviluppo di soluzioni di business rapide e sostenibili. Per questo motivo cittadini, imprese, terzo settore, mondo della ricerca e pubblica amministrazione sono sempre più vicini, superando i tradizionali confini a favore di una sinergia economica e sociale nel segno della sostenibilità.