Micaela Romanini, docente di Comunicazione integrata dell'industria dell'intrattenimento e Valorizzazione della diversity e politiche di inclusione nella Games Industry, è attualmente Director Of Business Development presso GlobalStep, società leader nella fornitura di servizi tecnologici per videogiochi e prodotti digitali. Precedentemente, è stata Vicedirettrice di Fondazione VIGAMUS, ente per il quale ha lavorato dal 2012, e International Coordinator Xbox.com per Microsoft, presso la sede centrale europea in UK. Nel 2018 ha fondato Women in Games Italia. Coautrice di diversi volumi con Marco Accordi Rickards, è cultore della materia nel corso di Teoria e Critica delle Opere Multimediali Interattive presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
La trasformazione sociale e culturale del mondo post-pandemico è trainata dall’interattivo
L’industria dei videogiochi è sempre più riconosciuta come il pilastro dell’intero settore dell’intrattenimento. Il videogioco attira le altre industrie culturali e creative per coinvolgere le nuove generazioni.
Oggi l’industria culturale del videogioco, in espansione negli ultimi anni nel mondo e in Italia, mostra ancora di più la sua incredibile forza nell’unire le persone a distanza. La produzione italiana si affaccia nel mercato globale proponendo una visione del gaming come strumento narrativo, in grado di rappresentare passato, presente e futuro.
Oggi l’industria culturale del videogioco, in espansione negli ultimi anni nel mondo e in Italia, mostra ancora di più la sua incredibile forza nell’unire le persone a distanza, al punto che l’OMS lo ha dichiarato un utile passatempo in tempi di social distancing. La produzione italiana si affaccia nel mercato globale proponendo una visione del gaming come strumento narrativo, in grado di rappresentare passato, presente e futuro.
Il settore dei videogiochi non solo appare in ottima salute, ma si conferma oggi come uno dei catalizzatori dell’intero sistema culturale nel mondo e in Italia