AIDA – società di comunicazione fondata nel 1995, 30 professionisti, esperienze in MBA centri di ricerca e università, visione internazionale, tra le prime 10 agenzie italiane indipendenti – nel rappresentare se stessa ci comunica alcune cose. Frammenti di fotogramma con dettagli virati e mossi ci raccontano lo stile di vita contemporaneo: un giovane professionista su una scalinata che lavora con il portatile, Harvard e zainetto, un manager inquadrato tra il polsino e il vestito di sartoria ma dal basso verso l’alto non ingessato, persone dinamiche che corrono a un meeting, facce impegnate e consapevoli lungo scalinate di palazzi terziari, ma anche alberi e vento.
Come dire c’è altro oltre la cultura metropolitana. Infatti tra i clienti hanno Bonduelle, Legambiente, Acqua Panna, Sanpellegrino oltre a Skype o Toshiba, eBay e Bialetti. Tutti brand che comunicano forme di vita evolute, che ci piacciono. Parlano di un mondo veloce che guarda alla qualità della lentezza magari solo nell’week-end o per fasce orarie quotidiane, e non mancano citazioni di Goethe, Saint-Exupery. Le biografie dei suoi fondatori e manager, per età e provenienza, guardano a quel tipo di mondo, lo riconoscono e lo rappresentano. Un mondo di velocità e responsabilità, individuali e di comunità, magari quella temporanea di un focus group per implementare progetti di crisis communication. Aida fa consulenza, formazione, comunicazione con tutti gli strumenti attuali e quindi con tutti linguaggi, ma al di là di quello che fa, Aida è un link, mette in connessione le aziende con i professionisti dei media, ascolta i bisogni – anche quelli etici, ed è nato Ethics to business – e cerca di dare risposte. Non è poco e non è facile. E’ giusto una missione per promotori del dubbio che mirano a creare rapporti di fiducia – dice il loro sito.
Aida Partners srl
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